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Archivio : Statistiche meteorologiche 2019 a Brebbia
- STATISTICHE 2019
- NOVEMBRE '19
- Il mese apre con cielo grigio e piovoso, ma temperature superiori alle medie del periodo. La circolazione Atlantica la fa da padrone e, ad intervalli regolari, un treno di perturbazioni entrano nel bacino del Mediterraneo assicurando gran parte delle piogge autunnali e tanta neve su Alpi e Appennino settentrionale. Alcuni fenomeni risultano particolarmente intensi (Toscana, Veneto, Trentino, Lazio), richiedono migliaia di interventi della Protezione Civile e causano consistenti danni alle infrastrutture.
- OTTOBRE '19
- Falsa svolta autunnale ad inizio del mese, con significativa diminuzione della temperatura. Variabilità prodotta da correnti occidentali nella prima decade, ma con poche precipitazioni e accumulo del deficit idrico annuale. Fase anticiclonica fino a metà mese e prime precipitazioni autunnali mercoledì 15 a cui seguiva una nuova e intensa fase di maltempo tra il 20 m20 il 22 con un con un significativo recupero idrico annuale. L’anomalia del mese riguardava le temperature che si mantenevano superiori alle medie stagionali ed erano responsabili degli accumuli precipitativi abnormi in poche ore.
- SETTEMBRE '19
- Decisa variabilità nella prima settimana per il passaggio di 5 perturbazioni atlantiche che assicuravano le prime precipitazioni autunnali. Seguiva una lunga fase anticiclonica che si concludeva con la discesa di un nucleo freddo da Nord-est. Essa riportava le temperature nei valori medi stagionali. All’inizio dell’ultima settimana si riapriva la porta Atlantica e due perturbazioni assicuravano un po’ di pioggia, ma senza compensare la media mensile.
- AGOSTO '19
- La prima decade era caratterizzata da stabilità al centro-sud, ma variabilità al Nord per il passaggio di due fronti atlantici sull’Europa centrale. Seguivano correnti fresche che dal nord-atlantico portavano un po’ di refrigerio sulla Penisola, mettendo fine alla quarta ondata di calore sahariano. Sul finire della seconda decade giungeva un fronte temporalesco che interessava la fascia Alpina e Prealpina, mentre al sud si intensificava l’influenza dell’anticiclone nord-africano che dominava su gran parte della Penisola fino a fine mese.
- LUGLIO '19
- Nella prima settimana domina l’anticiclone sub-tropicale giunto sul Mediterraneo occidentale sul finire del mese precedente. Il primo weekend è caratterizzato da diffusa variabilità prodotta da infiltrazioni di aria fresca dal nord Europa. Segue l’espansione di un promontorio anticiclonico di matrice azzorriano che domina fino a metà mese. La fase stabile è interrotta da una profonda depressione atlantica e da un intenso fronte temporalesco grandinigeno che colpisce la costa adriatica. Segue la seconda ondata calda Sahariana della stagione (in Francia si toccano i 42,3°C) che si conclude a fine mese col passaggio di due fronti temporaleschi atlantici.
- GIUGNO '19
- Col primo del mese, l’estate meteorologica prende il suo corso. Segue una fase perturbata, tra la prima e seconda decade, dovuta ad una profonda depressione che staziona sulla Francia per alcuni giorni. Nella seconda parte del mese, la circolazione nord atlantica assicura una fase anticiclonica di matrice Azzorriana con tempo stabile e temperature tipicamente estive, ma col passare dei giorni (ultima settimana in particolare), avanza da sud un promontorio anticiclonico sub-tropicale responsabile della prima ondata di calore della stagione estiva sull’Italia e gran parte dell’Europa occidentale.
- MAGGIO '19
- Il mese ha manifestato connotati tipicamente autunnali più che primaverili. Infatti, tre irruzioni di aria artica dal nord Europa hanno mantenuto i valori di temperatura costantemente al di sotto di quelli medi del periodo con tre punte di minima prossime allo zero. Intensi fenomeni di foehn hanno spazzato la Pianura Padana e violenti temporali, localmente grandinigeni, hanno devastato orti e giardini, ma è mancato il 55% delle piogge mensili.
- APRILE '19
- Il 1° aprile riserva un tempo insolitamente mite e soleggiato, ma dal giorno successivo, l’arrivo di un nucleo freddo dal nord Atlantico, attiva la circolazione da ovest. In essa si inseriscono diverse perturbazioni atlantiche che portano le piogge primaverili sulle regioni settentrionali. Un promontorio anticiclonico di matrice nord-africano domina la scena della settimana santa e assicura una Pasqua soleggiata e mite. La circolazione atlantica riprende nell’ultima decade, assicurando nuove piogge. Chiude il mese un vortice freddo che, in discesa dal nord Europa, interessa prevalentemente la fascia Adriatica.
- MARZO '19
- Per tutto il mese è proseguito il regime anticiclonico del mese precedente, interrotto da tre irruzioni di aria fredda che hanno assicurato fenomeni precipitativi sulle regioni centro –meridionali, lasciando a secco quelle settentrionali. La prima pioggia stagionale si è registrata giovedì 7 e pochi millimetri tra domenica 17 e lunedì 18, vanificati da ben tre fenomeni di foehn che hanno spazzato con intense raffiche la Pianura Padana; particolarmente violento l’ultimo, responsabile di numerosi ed estesi incendi sulle Prealpi Piemontesi.
- FEBBRAIO '19
- Il mese iniziava con la prima significativa nevicata della stagione invernale per le Alpi e regioni settentrionali, reduci da un lungo periodo di siccità. L’auspicio di una significativa fase invernale si esauriva nelle settimane successive. Infatti, una figura anticiclonica di matrice sub-tropicale si estendeva dal Marocco fin sull’Europa occidentale e gran parte della Penisola, condizionando il tempo meteorologico fino a fine mese. Breve risultava la seconda fase invernale che interessava la fascia Adriatica meridionale durante l’ultimo weekend.
- GENNAIO '19
- Dopo un capodanno insolitamente mite, un’irruzione fredda dal nord Europa interessava la fascia Adriatica nei primi giorni del mese. Alla prima ne seguono delle altre, per il persistere dell’anticiclone Atlantico a latitudini superiori. Il clima persisteva secco al Nord, mentre tanta pioggia e frequenti fenomeni nevosi interessavano il sud della Penisola. A confermare le peculiarità dellla stagione invernale, i “giorni della merla” risultavano i più freddi del periodo.
- DICEMBRE '18
- Fase anticiclonica durante la prima settimana. Le perturbazioni atlantiche si infrangono contro la catena alpina e i fenomeni sono concentrati sui versanti esteri. Nel corso del mese si susseguono 13 perturbazioni atlantiche, ma ne beneficiano solo le regioni meridionali. Dopo il solstizio d’inverno la Penisola è lambita da due nuclei freddi provenienti da nord-est, ma scorrono velocemente lungo la fascia Adriatica. Come era accaduto per l’Immacolata, anche il giorno di Natale risulta insolitamente mite per la stagione.