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Statistiche meteorologiche 2021 : FEBBRAIO

cartina isobarica cromata che mostra la spinta verso nord dell'anticiclone sub-tropicale


Dopo un week instabile, Febbraio si apriva con un miglioramento che si faceva sempre più evidente nel corso  della prima settimana. Infatti, a partire da mercoledì 3 risaliva dal nord Africa un cuneo dell’anticiclone sub-tropicale che favoriva un significativo aumento delle temperature (fino a +5,4°C l’incremento della media giornaliera del giorno 5, mentre al sud della Penisola si registravano temperature anche di 20°C e fino a 25°C nelle Isole).


Nel corso del primo weekend, un’intensa perturbazione atlantica riportava le piogge sulle regioni settentrionali, con copiose nevicate sulle Alpi, per poi traghettare verso il centro-sud della Penisola.

“... da Domenica 7 febbraio, - scriveva il meteorologo -  verrà smantellata la struttura anticiclonica , torneranno le piogge sulle regioni centro settentrionali e la neve sulle Alpi oltre i 1200 m. Le correnti saranno di origine Atlantica, quindi non fredde ma molto umide. A seguire avremo l’insistere, ad intervalli regolari, di episodi di instabilità con nuovo peggioramento previsto per il 10 Febbraio. In questo caso la neve potrebbe farsi vedere a quote collinari al nord Italia”.


cartina isobarica cromata che mostra la depressione Atlantica in arrivo sull'Europa
Seguiva una temporanea rimonta anticiclonica col ritorno di cielo sereno e temperature gradevoli per la stagione (il calicanto ne approfittava per ricoprirsi di fiori dal profumo delicato).


Il primo weekend era caratterizzato da cielo grigio e piovoso. Infatti, un’intensa perturbazione, pilotata da una depressione Atlantica, riportava le precipitazioni sulle regioni centro-settentrionali, nevose fino a 1000 metri di quota, mentre il sud e la fascia Adriatica, restavano al margine dei fenomeni.


Dopo una breve pausa, mercoledì 10 ne giungeva un’altra che generava copiose precipitazioni su gran parte della Penisola, a partire dalle regioni settentrionali. L’intensificarsi dei venti dai quadranti meridionali, davano luogo a fenomeni localmente intensi e mareggiate lungo le coste. Il calo termico assicurava ulteriori nevicate su tutto l’arco Alpino fino 600 m di quota.


cartina isobarica cromata che mostra la discesa del nucleo freddo polare verso i Balcani
Nel corso del secondo weekend si registrava un affondo freddo da est. Infatti, con la risalita verso nord dell’anticiclone delle Azzorre, dopo il passaggio della perturbazione, con la discesa verso i Balcani di un vortice polare, le correnti si disponevano da nord/nord-est e una massa di aria fredda irrompeva sull’Italia e nel bacino occidentale del Mediterraneo. Le temperature registravano significative diminuzioni  un po’ ovunque (-5.8°C il crollo della media giornaliera del giorno 14), mentre i fenomeni nevosi interessavano l’Appennino centro-meridionale, la fascia Adriatica e il centro-sud della Penisola per gran parte della settimana successiva.


Da mercoledì 17 febbraio si esauriva la fase fredda e cominciava ad espandersi verso l’Europa occidentale un cuneo dell’anticiclone delle Azzorre che assicurava temperature in linea con la stagione.



Dopo il passaggio di una perturbazione atlantica tra giovedì 18 e venerdì 19, con scarsi fenomeni, nel corso del terzo weekend del mese, sull’Italia si rafforzava il campo barico con un progressivo incremento delle temperature per l’arrivo del soffio nord-Africano.

cartina cromata che mostra la spinta verso Nord dell'anticiclone nord-Africano L’alta pressione raggiugeva il suo culmine nel corso dell’ultima settimana del mese e favoriva una situazione meteorologica tipicamente primaverile da nord a sud della Penisola.


“…archivieremo, molto in fretta la fase fredda – scriveva il meteorologo - e passeremo ad una fase prettamente PRIMAVERILE che partirà  dal fine settimana insistendo, almeno, fino a metà della prossima settimana “.


Fino a fine mese l’anticiclone nord-Africano assicurava sole e temperature ben oltre le medie stagionali. Il clima tipicamente primaverile favoriva la fioritura di crocus, forsizia, narcisi, … mentre i boccioli delle camelie diventavano turgidi e mostravano le prime lingue di colore.

N.B. L'apparente incongruenza tra l'incremento delle temperature e il decremento dell'insolazione è da attribuire alle diverse mattinate coperte per via di nuvolosità stratificata nei bassi strati.

Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959-1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
13 6 9 41,8 43,5 +1,8% 69,4 71,5 89,0 0,0 3,3 0
FEBBRAIO '21 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2020 al 28.02.2021 = +100,5 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959-1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
6,66 4,64 +2,02 3,50 22,2 24
23,2 2012 -5,7 14 -13,8 2012

Con Febbraio si chiude la stagione invernale 2021. Se per l'incremento della temperatura si pone sulla scia di quelle precedenti, se ne discosta per le precipitazioni e le copiose nevicate che hanno imbiancato Alpi e Prealpi, in barba ad una stagione sciistica azzerata dal covid-19.

Dicembre ha registrato due fasi fredde, una ad inizio mese e l'altra subito dopo Natale, con nevicate fino a quote collinari e copiosi accumuli su Alpi e Appennino (fino a 2 m). Tra le due fasi si imponeva la circolazione Atlantica che ha assicurato un buon apporto precipitativo a cui è seguita una fase stabile assicurata dall'anticiclone nord-Africano.

Gennaio ha registrato due fasi fredde nel corso della prima parte del mese per via di irruzione di aria fredda dal nord Europa, con significative precipitazioni che, nella prima settimana, si concentravano sulle regioni settentrionali, per poi estendersi, per diversi giorni, al centro-sud della Penisola. Il persistere di una circolazione depressionaria sul Mar Tirreno, richiamava per diversi giorni aria fredda dai Balcani. Pertanto, le regioni settentrionali godevano di un periodo stabile, ma con estese brinate mattutine. Un altro fenomeno piovoso si registrava all'inizio della terza decade, mentre, a fine mese il persistere della circolazione Atlantica, mitigava i "giorni della merla".

Febbraio ha registrato stabilità atmosferica per gran parte del mese grazie all'azione dell'anticiclone sub-tropicale. Anche se il soleggiamento giornaliero è stato frammentario o poco intenso per via della densa foschia o nebbie mattutine, le temperature risultavano per diversi giorni superiori alle medie del periodo. Un affondo freddo interessava gran parte delle regioni a metà mese con la discesa dal nord Europa di un nucleo di aria polare. Le temperature subivano un brusco calo e la fascia Adriatica era interessata da fenomeni nevosi fin sulla costa, ma la fase si esauriva in poco meno di tre giorni.

A conclusione di una stagione anomala per alcuni versi e classica per altri, la temperatura media stagionale è risultata di 0,98°C superiore a quella pluriennale e le precipitazioni hanno registrato un incremento del 44% rispetto alle medie del periodo. I due fenomeni nevosi significativi di Dicembre '20 hanno depositato al piano complessivamente 27,5 cm di neve.