MeteoBrebbia, navigazione veloce.
menu principale | contenuto principale | menu secondario | piè di pagina


logo dell'Associazione Varesina per l'Eco-Speleologia

sei in home >> archivio dati >> 2020 >> febbraio

contenuto

Statistiche meteorologiche 2020 : FEBBRAIO

cartina cromatica che mostra l'espansione dell'anticiclone sub-tropicale sul bacino del Mediterraneo

Con l’inizio di Febbraio si esauriva la circolazione da Nord-ovest e si tornava ad una situazione anticiclonica. Correnti umide sud occidentali andavano ad interessare la Liguria orientale e la Toscana con nuvolosità compatta e precipitazioni a carattere sparso, mentre sul resto della Penisola si accentuava la fase siccitosa che si protraeva dalla metà del Dicembre 2019, nonché l’allerta smog nei grossi centri urbani dove si limitava la circolazione veicolare. L’espansione verso Nord dell’alta pressione sub tropicale assicurava un deciso rialzo termico (19,2°C la temperatura massima del giorno 3 con una media di oltre 6° superiore a quella pluriennale) nel corso del primo weekend.








cartina isobarica cromata che mostra il vortice ciclonico presente sul mar Tirreno meridionale


Nella giornata di martedì 4, complice l’alta pressione che dal Nord-Africa puntava verso le Isole Britanniche, si assisteva ad un temporaneo cedimento della struttura anticiclonica e correnti fredde di origine artica investivano l’Italia. L’ondata di gelo (calo termico di oltre 10°C) interessava tutta la Penisola. Maltempo e abbondanti nevicate interessavano i versanti esteri, mentre venti freddi e secchi spazzavano le regioni settentrionali, Sardegna e versante Tirrenico, riportando le temperature nei valori medi stagionali e favorivano la dispersione degli inquinanti che gravavano sui centri urbani, ma aumentavano il rischio di incendi. Al contrario, su Appennino centrale e medio-basso Adriatico si registravano condizioni di instabilità con precipitazioni a carattere sparso e nevicate a quote collinari.






cartina cromatica che mostra l'espansione dell'anticiclone sub-tropicale verso il nord Europa

La fase fredda si esauriva nel giro di 48 ore e già da venerdì 7 si tornava a condizioni di stabilità atmosferica su gran parte della Penisola. L’artefice del miglioramento era la solita figura anticiclonica di matrice sub-tropicale che, risalendo fino alla Penisola Scandinava, andava ad interessare tutta la Penisola, riportando bel tempo, temperature minime in picchiata, ma massime oltre i valori medi stagionali. Con tali premesse, il secondo weekend era all’insegna del bel tempo salvo deboli addensamenti lungo il medio e alto Tirreno per la risalita di aria calda e umida da Sud-ovest


Nei giorni seguenti, ecco cosa scriveva il meteorologo: “Come al solito, l’Italia rimane nel mezzo anche a livello meteorologico. Il centro nord Europa alle prese con un vero e proprio ciclone, il Mediterraneo meridionale ingabbiato dall’alta pressione e noi in un limbo senza infamia e senza lode. Le zone della nostra Penisola,  che risentono in modo irrisorio della fase di maltempo sul centro Europa sono le regioni Alpine, la fascia Tirrenica e parte del nord Italia “.



L’Europa settentrionale era flagellata da tempeste di vento e pioggia, come quella denominata “Ciara” che causava ingenti danni alle infrastrutture ed era responsabile di vittime civili in diversi Paesi (Polonia, Svezia, Slovenia). La furia devastante dei venti raggiungeva anche le nostre Prealpi e a Traona (SD) si contava una vittima civile colpita dai frammenti staccatisi da un tetto. Ecco alcune immagini di cronaca:

cartina meteo
devastazione del ciclone Ciara
















Cartina cromatica che mostra l'espansione sull'Italia dell'anticiclone sub-tropicale


La Pianura Padana era spazzata da frequenti venti di foehn che facevano impennare le temperature massime, incrementando le medie fino a 6,7°C (11/2/) al di sopra dei valori del periodo. 
Anche il terzo weekend risultava mite mentre il cielo risultava velato e a tratti si intravedeva qualche raggio di sole.
Lunedì 17 si assisteva al passaggio di una debole perturbazione con molte nubi al
Nord, ma senza fenomeni, protetto dallo sbarramento montuoso, mentre isolate e deboli precipitazioni interessavano le Alpi centro-orientali, Liguria e Toscana.


Seguiva l’espansione verso est dell’anticiclone delle Azzorre con correnti secche settentrionali che assicuravano condizioni di stabilità nell’ultimo weekend del mese, con tempo soleggiato, assenza di pioggia, temperature massime intorno ai 18°C e medie ben oltre quelle del periodo.
L’ultima settimana manifestava caratteristiche simili con temperature di chiaro stampo primaverile.
Chiudeva il mese l’arrivo di due perturbazioni atlantiche che riuscivano a erodere il muro anticiclonico e assicuravano a questo febbraio insolitamente mite solo 1 mm di pioggia.

Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959-1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
16 9 3 46,4 42,8 +3,0% 1,4 73,5 89,0 0,0 3,4 0
FEBBRAIO '20 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2019 al 29.02.2020 = -62,0 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959-1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
6,71 4,58 +2,13 3,50 23,0 24
23,2 2012 -4,6 7 -13,8 2012

Con Febbraio si chiude la stagione invernale 2020 che, sulla scia degli ultimi anni, soprattutto per le regioni settentrionali, ha mancato le sue peculiari caratteristiche di stagione fredda.

Dicembre, ha registrato una fase invernale con irruzione di aria artica da Nord-est verso il bacino del Mediterraneo, agli inizi della seconda decade. I primi fiocchi bianchi, fino a quota collinare, facevano pensare all'avvio della stagione invernale, ma la risalita di correnti umide sud-occidentali davano vita ad un clima autunnale e molta pioggia. Subito dopo il solstizio d'inverno, si imponeva l'anticiclone sub-tropicale che assicurava stabilità atmosferica e un clima mite sia a Natale che per fine anno, salvo la fascia Adriatica meridionale interessata da un flusso di aria fredda proveniente dai Balcani.

Gennaio iniziava con un Capodanno mite e soleggiato. Seguiva l'espansione verso nord dell'anticiclone sub-tropicale che assiicurava stabilità atmosferica, scarse precipitazioni e temperature insolitamente miti per la stagione. Diverse perturbazioni atlantiche si sfaldavano contro il muro anticiclonico. Quella in arrivo subito dopo metà del mese beneficiava le regioni centrali, mentre quella giunta all'inizio della seconda decade assicurava pochi millimetri alle regioni settentrioanli. Anche i giorni della merla risultavano insolitamente miti.

Febbraio manifestava caratteristiche simili al mese precedente, con temperature superiori alle medie del periodo e precipitazioni quasi nulle. Gran parte delle perturbazioni atlantiche correvano a nord delle Alpi e le regioni settentrionali erano spazzate frequentemente da venti di foehn.

Cartina cromatica che mostra l'espansione sull'Italia dell'anticiclone sub-tropicale
Ecco il commento del meteorologo: "Possiamo mettere le speranze, definitivamente, nel cassetto e pensare alla nuova stagione primaverile che bussa prepotentemente alle porte. Dopo un Novembre che ci aveva regalato delle stupende nevicate in montagna era lecito attendersi un inverno, quanto meno accettabile, ma purtroppo non è stato cosi. A un Dicembre assolutamente anonimo, è seguito un Gennaio che si è rivelato un autentico flop e un Febbraio che ne ha ricalcato le orme: salvo le brinate mattutine, assenza di precipitazioni e temperature costantemente oltre le medie stagionali. Una situazione critica non solo per il nostro Paese ma per gran parte dell’Europa (se escludiamo l'ultima fase molto perdurata), anch'essa imprigionata dalla bolla Anticiclonica. Il vero responsabile del mancato inverno è da ricercare nel Vortice Polare, risultato compatto ed assolutamente fermo di latitudine".

A conclusione di una stagione insolitamente mite e secca, la temperatura media stagionale è risultata di 1,27°C superiore a quella pluriennale, mentre le precipitazioni hanno registrato un deficit del 27% rispetto alle medie del periodo. L'unico fenomeno nevoso al piano (Dicembre) ha depositato solo 2,0 cm di neve.