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Statistiche meteorologiche 2017 : LUGLIO

Nei primi giorni di Luglio, un vortice depressionario scorreva dalle Baleari verso i Balcani, interessando con deboli fenomeni le regioni centrali. Seguiva l’estensione sull'Europa e bacino occidentale del Mediterraneo di un promontorio anticiclonico Azzorriano che riportava condizioni di stabilità al nord e assicurava il ritorno della stagione estiva su gran parte delle regioni, con temperature più consone ai valori medi del periodo.

Mappa delle precipitazioni sulla Penisola
Col passare dei giorni si spingeva verso nord il temuto anticiclone sub-tropicale che, ben presto, consolidava la sua presenza in area Mediterranea e inviava masse d’aria calda verso l’Italia. Ciò portava ad un aumento delle temperature che si accentuavano particolarmente sulle regioni centro-meridionali, Sicilia e Sardegna con valori che raggiungevano facilmente i 38/40°C, mentre sulle regioni centrali si registravano 35/36°C.  Leggermente diversa risultava la situazione sulla fascia alpina e regioni settentrionali, lambite dal passaggio di corpi nuvolosi atlantici in transito sull’Europa centrale che producevano locali fenomeni temporaleschi.

Pessime notizie, - scriveva il meteorologo Buonaguidi - l'anticiclone Africano, invierà aria molto ma molto calda sulle regioni centro meridionali, favorendo valori record su Sicilia, Calabria e Sardegna con valori prossimi ai 38°-40°C. ​Una situazione veramente allarmante per la nostra Penisola, per le nostre terre, per i fiumi ed i grandi laghi; ormai sulle nostre regioni centro meridionali sono mesi che non assistiamo a precipitazioni e la situazione diverrà realmente critica. Anche il nord Italia sarà interessato dal caldo, ma lievi correnti fresche in quota faranno in modo che le temperature non oltrepasseranno i 33°-34°C e qualche temporale farà la sua comparsa sulle Alpi".




Cartina cromatica isobarica che mostra l'espansione verso nord dell'anticiclone nord-Africano
Sul finire della seconda settimana si assisteva al passaggio di un fronte temporalesco che assicurava poca pioggia, ma locali fenomeni di forte intensità (come alcune trombe d’aria lungo la costa adriatica).

L'aria fresca a seguito, aveva il merito di ridimensionare le temperature. Infatti, con l’ingresso di correnti settentrionali, le temperature registravano sensibili diminuzioni, rientrando nei valori medi stagionali.


L'assenza di precipitazioni accentuava la grave fase di siccità e numerosi incendi, dalla Campania, alla Calabria, alla Sicilia divoravano  ettari di macchia mediterranea  … e si contavano anche vittime civili.



A metà mese, le regioni settentrionali riuscivano a beneficiare di un temporaneo calo delle temperature per il passaggio di un fronte temporalesco che assicurava qualche millimetro di pioggia. Ma, già dal 18 luglio l’alta pressione nord-Africana riconquistava il bacino centrale del Mediterraneo incrementando i valori della temperatura su gran parte delle regioni con punte di 35°C al centro-sud e accentuazione del fenomeno “afa” al nord. Una situazione sempre più allarmante per il nostro territorio alle prese con una prolungata siccità che danneggiava colture e allevamenti e accentuava l' erosione dei ghiacciai, senza contare il profondo disagio per anziani e bambini residenti nei centri urbani.

A fasi alterne, registrava una certa variabilità solo l’arco alpino per il passaggio di diversi fronti temporaleschi sull’Europa centrale, come quello di venerdì 21 luglio che sconfinava sulle Prealpi con fenomeni localmente intensi e un po’ di pioggia.

Il terzo weekend del mese era caratterizzato da una residua variabilità lungo la fascia alpina ed una fase stabile e calda al centro-sud, con temperature tra 38° e  39°C, per il consolidarsi della figura anticiclonica di matrice nord-Africana ormai stabile sul bacino del Mediterraneo.

La grave situazione di siccità (in Piemonte il livello del Po era sceso del 65%, mentre la Coldiretti registrava gravi danni per l’agricoltura [da -30% a -50% di cereali, fieno, foraggio e ortaggi] a causa di un inverno [-50%] e primavera [-48%], stagioni insolitamente avare di pioggia), portava le autorità a decretare lo stato di allarme (come il decreto del Presidente della Regione Lazio che bloccava l’uso delle acque del lago di Bracciano”, con la razionalizzazione dell’acqua potabile per la Capitale e le restrizioni all’uso dell’acqua per orti e giardini emanate da centinaia di Sindaci).

Alla Sardegna, Veneto, Lazio, Campania che proclamavano lo stato di calamità naturale, seguivano altre 6 Regioni, alcune delle quali, come si diceva, funestate da incendi e roghi, nonostante l’incessante lavoro dei Vigili del Fuoco e della Guardia Forestale

L’inizio dell’ultima settimana vedeva la discesa verso sud-est di un vortice depressionario atlantico presente sulle Isole Britanniche, associato a diversi fronti perturbati che generavano importanti fenomeni su Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Seguiva un deciso calo delle temperature per l’arrivo di venti freschi settentrionali. Dopo l’ultimo sbuffo caldo sahariano, nei giorni seguenti l’aria fresca atlantica raggiungeva anche le regioni meridionali, associata a locali fenomeni che interessavano, in particolare, la fascia adriatica.


Gli ultimi giorni del mese facevano registrare variabilità al nord con sole al mattino e temporali pomeridiani,  localmente intensi (come quello che colpiva Pontenure, nel piacentino il giorno 29 con chicchi di grandine delle dimensioni di limoni, fenomeno che a metà mese aveva interessato una spagnola con chicchi delle dimensioni di palle da golf che avevano danneggiato campi, auto ed abitazioni), mentre al centro-sud riprendeva vigore l’anticiclone nord-Africano.

Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959- 1983 n. eventi mese media dal 1980 diff.
11 18 2 53,9 53,7 +0,2% 50,2 105,0 113,1 7 6,4 +0,6
LUGLIO '17 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2016 al 31.07.2017 = -270,2 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959-1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
24,77 24,23 +0,54 21,37 35,0 8 37,0 2006 12,0 1 8,5 2000


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