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Statistiche meteorologiche 2016 : MARZO


Il mese di Marzo iniziava con una splendida giornata di sole, assicurata da venti di foehn, ma sul finire del giorno dopo, il cielo si addensava di nubi minacciose per l’arrivo della prima perturbazione atlantica che generava il primo temporale di stagione.

La variabilità del mese di transizione si accentuava nel corso della prima settimana. Infatti alla temporanea rimonta anticiclonica dai sapori primaverili che portava lo zero termico fin sulla Danimarca, seguiva l’irruzione di un nucleo freddo atlantico di stampo invernale.

la foto mostra l'irruzione di aria fredda atlantica nel bacino occidntale del Mediterraneo
Nella giornata di sabato 5, copiose nevicate interessavano tutto l’arco alpino (50 cm sul Campo dei Fiori), ma la quota neve scendeva a livello collinare (10 cm a Varese) e la “dama bianca” ricopriva con alcuni centimetri anche la pianura (3 cm presso la nostra stazione meteo).

Il “generale inverno”, dato per spacciato, si prendeva la rivincita. Infatti, per tutta la seconda settimana, la conca depressionaria presente sulla Penisola, richiamava correnti di aria fredda dai Balcani. Questa, impattando con aria mite mediterranea produceva una generale instabilità che si concentrava maggiormente sul nord-est, sulle regioni centrali e al Sud, con fenomeni localmente intensi, stoppando una primavera già avviata e provocando non pochi danni alle nuove gemme.


“Sorpresa ! Dopo una prima metà dell’inverno tanto avara di neve sulle Alpi, ora la neve al suolo supera — almeno sul versante italiano — la media di quella presente in questo periodo negli ultimi 30 anni ! Quando si dice mai dire mai. Le cose si sono capovolte. Durante le vacanze natalizie e nella prima quindicina di gennaio, l’aspetto delle montagne alpine era come quello che si presenta d’estate: cime totalmente prive del manto bianco, prati con le mucche al pascolo, escursioni a piedi, ferrate, pic nic nei boschi e pedalate in mountain bike. Un paesaggio che ricordava quello delle Dolomiti di 60 anni fa, all’avvio delle prime Olimpiadi invernali, quelle di Cortina 1956” quando la neve sulle piste venne portata a spalla da ben 700 alpini”
scriveva il cronista.


cartina cromatica che mostra la seconda irruzione fredda di marzo
All’inizio della terza settimana l’area depressionaria persisteva sulla Penisola e richiamando correnti da est, produceva nuvolosità stratificata su gran parte delle regioni.

La situazione meteorologica precipitava mercoledì 16. Infatti, per via della risalita verso le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava dell’anticiclone delle Azzorre, un nucleo freddo di origine artica (il secondo del mese), raggiungeva le regioni settentrionali con un brusco abbassamento delle temperature.

A seguito della formazione di un vortice ciclonico sul mar Ligure, copiose nevicate interessavano il Piemonte (imbiancata anche Torino), l’appennino Ligure e la bassa Val D’Aosta, mentre la fascia tirrenica centro-meridionale era interessata da attività temporalesca per un corpo nuvoloso in arrivo da ovest.




la cartina cromatica mostra la terza irruzione fredda di marzo
Seguiva un weekend con tanto sole e temperature in rialzo, il tutto in sintonia con l’imminente avvio della primavera astronomica, ma all’inizio della terza decade e dopo appena una settimana dalla precedente, l’Italia registrava la terza fase fredda di marzo.

Infatti, nel corso di martedì 22 una bassa pressione atlantica raggiungeva il mar Tirreno e si fondeva con una nord-africana, creando un ampio vortice ciclonico sull’Italia centrale che per diversi giorni generava forte maltempo dal Veneto, all’Emilia Romagna, a tutta la fascia adriatica, Sicilia e Sardegna. Inoltre, a seguito del richiamo di correnti fredde dai Balcani, le temperature diminuivano di diversi gradi.


Il giorno di Pasqua e il lunedì dell’angelo registravano un generale miglioramento con ampie schiarite al centro-sud e squarci di sole al nord che mitigavano le temperature e assicuravano la classica “gita fuori porta”.

Il mese si concludeva con la rimonta anticiclonica al centro-sud e conseguente impennata delle temperature (margherite gialle e ciuffi di papaveri coloravano i bordi delle strade e alcune radure), mentre la fascia alpina restava influenzata dalla circolazione da ovest in cui si inserivano alcuni fronti nuvolosi che assicuravano pochi millimetri di pioggia.



Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959 - 1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
15 8 8 55,0 45,4 +9,6% 104,0 85,2 140,2 3,0 0,8 1
MARZO'16 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2015 al 31.03.2016 = -16,6 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min. mese g.no min. storica anno
9,34 9,25 +0,09 7,31 23,0 26 29,0 2005/14 -2,8 8 -9,5 2005