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Statistiche meteorologiche 2016 : DICEMBRE '15

cartina cromatica-isobarica che nostra l'area anticiclonca presente sul bacino del Mediterraneo
Dopo il primo “assaggio” invernale di fine novembre, con l’inizio di Dicembre si tornava a condizioni di stabilità atmosferica; la sfida tra i due “giganti meteo” andava a favore dell’anticiclone sub-tropicale che allungava un promontorio verso nord raggiungendo le Isole Britanniche e avviava una situazione di tardo autunno. La stagnazione atmosferica e le minime sotto zero assicuravano sole in montagna (con lo zero termico oltre i 3000 m di quota) e riportavano le nebbie nelle valli del nord, associate a brinate notturne, mentre durante il dì si accentuava il fenomeno dell’inversione termica che produceva l’accumulo di sostanze inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera.


Tale situazione caratterizzava anche il ponte dell’Immacolata, dando vita ad un esodo turistico verso le località marine e quelle invernali (rese fruibili dai cannoni da neve artificiale). L’alta pressione continuava a dominare incontrastata sul bacino del Mediterraneo e nessuna depressione atlantica era sufficientemente forte da produrre un cambiamento (come il riportare le precipitazioni, assenti al nord ormai da 40 giorni).


immagine satellitare che mostra le nebbie in Pianura Padana

Nei giorni seguenti, l’alta pressione (estesa dall’Atlantico al Mar Nero) continuava a demolire qualsiasi aspettativa invernale. Con la stagnazione atmosferica, al nord tornavano prepotentemente le nebbie e si accentuava il fenomeno dell’inversione termica con conseguente accumulo di inquinanti al suolo nelle grandi città, situazione che induceva diversi amministratori a deliberare il blocco del traffico automobilistico.
 





cartina meteo con i fronti perturbatiDi tanto in tanto il cielo era attraversato da nuvolosità stratificata proveniente da ovest (frange di perturbazioni atlantiche), ma senza alcun fenomeno (salvo il flusso fresco che interessava le estreme regioni meridionali e la Sicilia nel secondo fine settimana) e sfumava anche “l’eroica” perturbazione che i modelli matematici avevano previsto come la “testa d’ariete”  in grado di demolire il muro anticiclonico a metà mese, riportando le precipitazioni al centro-nord.  

L’alta pressione, denominata dai media “millennium”, mostrava prepotentemente i suoi muscoli polverizzando il corpo nuvoloso ad ovest dell’arco alpino e riprendeva il controllo del bacino del Mediterraneo fino a Natale.
Ormai ho esaurito tutte le frasi per descrivere la situazione meteo che “affligge” la nostra Penisola. – diceva il meteorologo -  Si, avete letto bene, che affligge ! Anche coloro che godono per la presenza dell’alta pressione, per il bel tempo, per le temperature miti, devono rendersi conto che la situazione sta divenendo insostenibile. Sia a livello di inquinamento sia per il pericolo siccità e per la sopravvivenza dei nostri ghiacciai. Se le proiezioni verranno confermate, questo dicembre 2015 si candida ad essere il più siccitoso degli ultimi 20 anni”.

cartina cromatica-isobarica del giorno di Natale
Salvo alcuni innocui passaggi nuvolosi, venivano puntualmente smentite le bufale di alcuni portali meteo (correnti gelide settentrionali, il Burian della pianura Siberiana, perturbazioni cariche di neve, …) e si giungeva al Natale 2015, una giornata di tardo autunno, soleggiata e stabile: solo alta pressione nord-africana ed un “lago” di aria mite che abbracciava tutta la Penisola e favoriva passeggiate al mare e in montagna. Preoccupava sempre più la carenza di precipitazioni (assenti da 56 giorni) e, soprattutto, l’assenza di neve in montagna (preziosa riserva dei bacini).


Spaziando oltre i nostri confini, le situazioni meteo erano varie e contraddittorie e confermavano un mese anomalo per gran parte del Pianeta; infatti, si passava dalle piogge torrenziali nel Galles inglese e in Argentina, ai violenti tornado del Mississippi, Tennessee, Texas negli Stati Uniti, mentre a New York (termometro a 21°C) si correva per strada in maniche di camicia e pantaloncini corti, alla cappa si smog e polveri sottili, superiori a 20 volte il valore limite, che avvolgevano diverse città della Cina, ai violenti incendi nel sud dell’Australia.


cartina isobarica del nord Europa
Con appena 0,6 mm/mq, il mese si chiudeva all’insegna della stabilità atmosferica e della siccità (63 giorni senza precipitazioni);  l’anticiclone sub-tropicale, bloccato sull’Europa meridionale, aveva polverizzato molti primati di tepore invernale.

I dati statistici consentivano di individuare altri quattro casi di “dicembre” con poche precipitazioni: 1,5 mm/mq (1942), 2 mm/mq (1981), 1,8 mm/mq (1987) e 0,2 mm/mq (2002), mentre il lungo “periodo di siccità” faceva seguito ad altri, come: inverno 1878 (78 die), autunno 1921 (85 die), inverno 1988/89  (83 die), inverno/primavera 1997 (87 die), inverno 1999/2000 (91 die).

  
Spostando lo sguardo sul nord Europa, si coglieva lo scontro tra due “titani” : l’anticiclone siberiano (1047 hPa) e il profondissimo vortice sull’Islanda (934 hPa) che devastava ulteriormente le Isole Britanniche con violente raffiche di vento e precipitazioni alluvionali.


Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959 - 1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
17 11 3 42,4 33,7 +8,7% 0,5 87,1 82,2 0 6,6 0
DICEMBRE '15 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2015 al 31.12.2015 = -86,5 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
4,77 3,17 +1,60 2,7 16,0 1 18,8 1991 -4,4 29 -11,2 2009