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Statistiche meteorologiche 2015 : OTTOBRE

mappa delle precipitazioni su Sardegna e Liguria

Il 1° Ottobre prendeva il via un’intensa fase perturbata che investiva gran parte della Penisola.

Infatti, un vortice depressionario in arrivo dalle Baleari richiamava intense correnti sciroccali e dava luogo a precipitazioni torrenziali sulla Sardegna e alto versante tirrenico (particolarmente colpita la città di Olbia per l'esondazione del locale torrente), in estensione alle regioni nord-occidentali prima e orientali poi.


  



immagine satellitare dell'uragano Joaquin



Il giorno 4 una tromba d’aria colpiva Livorno, mentre piogge alluvionali interessavano il sud della Francia e, in particolar modo, la Costa Azzurra dove, oltre agli ingenti danni, si contavano diverse vittime civili travolte dalla furia delle acque.

Oltre oceano, l’uragano Joaquin, dopo aver colpito le Bahamas, funestava il South e North Caroline degli Stati Uniti.






Abbondanti precipitazioni interessavano anche le regioni centro settentrionali (127 mm/mq in meno di 48 oreregistrate dalla nostra stazione meteo), seguite da un sensibile calo termico (la temperatura media registrava -3°C inferiori a quella stagionale) e alcuni camini cominciavano a sbuffare.

Dopo il primo weekend la pressione registrava un sensibile aumento su gran parte delle regioni, ricompariva il sole e si percepiva un gradevole tepore. Ma, mentre al centro-sud la temperatura continuava a registrare valori superiori alle medie del periodo, le regioni settentrionali erano attraversate da nuvolosità stratiforme prodotta da diverse perturbazioni che scorrevano dall’atlantico verso est.

Il periodo di fine settembre ed il mese di ottobre, da sempre, sono i periodi maggiormente caratterizzati da fenomeni alluvionali e le cronache stanno mettendo in rilievo tale situazione” diceva il meteorologo. Infatti, dopo un giovedì sereno e caratterizzato da un caldo tepore autunnale, una nuova e intensa fase perturbata, accentuata al centro-sud, prendeva il via venerdì 9 ottobre.

immcgine del ciclone mediterraneo nato sulla Tunisia e suo tragitto

Nasceva in seno al Mediterraneo, sulla costa africana della Tunisia, un vortice ciclonico (forza 2) che si spostava lentamente verso nord-est.


Alimentato da correnti fresche al suolo, in arrivo da est, si approfondiva sempre più generando, nel corso del secondo weekend, forte maltempo tra Sardegna e Sicilia, per poi estendersi alle regioni del centro-sud (dalla Toscana alla Campania) con intense e diffuse precipitazioni. In alcune zone (Palermo, Caltanissetta, messinese e Salento), le piogge diventavano alluvionali con l’esondazione di torrenti, frane, alberi sradicati, danni ingenti a strutture e vie di comunicazione.





Dopo una breve pausa e qualche raggio di sole, il giorno 13 prendeva il via una nuova ondata di maltempo che interessava con particolare violenza le regioni centro-meridionali.

goccia fredda in discesa dall'Europa settentrionale immagine satellitare delle precipitazioni sulla Penisola Infatti, una goccia fredda in discesa dal nord Europa attivava una profonda  depressione sulla Francia. Il vortice in quota creava un minimo al suolo che dal Golfo di Genova percorreva il mar Tirreno da nord a sud e richiamava intense correnti sciroccali verso la Penisola, mentre al nord ricompariva la neve a quota 1300 m. Nubifragi interessavano Lazio (Tivoli in particolare),  Abruzzo (Benevento in particolare) e Molise per poi estendersi alla Sicilia (Palermo, Caltanissetta, Messina) e Puglia (oltre 200 mm/mq di pioggia a Taranto in 5 ore con chiusura dell’acciaieria ILVA). Agli allagamenti di abitazioni, strade e campagne per l’esondazione di fiumi (Aniene nella zona di Tivoli, Volturno in Campania, …) e torrenti, si associavano frane, voragini, danni alle strutture, interruzioni ferroviarie e ancora 5 vittime civili.

Un alluvione al giorno”- titolava un articolo di fondo. “ Lo sfondo di questo terrificante film è sempre il solito: città e campagne allagate, case e negozi inagibili e purtroppo perdite umane. La causa è sempre la solita: mancanza di gestione del territorio e totale menefreghismo nell’affrontare il vero problema trasformandolo sempre in emergenza, dando sempre la colpa alle cosiddette “bombe d’acqua”. Ed anche in questo caso il Governo stanzierà i rimborsi ma nulla farà per curare il territorio. Oggi accade semplicemente il contrario: si ostruiscono i corsi dei fiumi, in qualche caso ci si costruisce addirittura sopra, ovviamente sempre con il benestare di qualche assessore ecc. ecc.”.  
 
La settimana si chiudeva con un generale miglioramento delle condizioni del tempo grazie allo spostamento verso i Balcani dell’intensa depressione e si registrava un progressivo aumento delle temperature massime, mentre le minime subivano una prima diminuzione sulle regioni settentrionali. Ma già nella serata di domenica, una nuova perturbazione raggiungeva le regioni centro-settentrionali con le prime piogge che andavano ad interessare la bassa Pianura Padana, la Toscana, l'Umbria e l'Emilia, per poi raggiungere il sud della Penisola.

Nel corso della terza settimana, mentre al nord si registrava un graduale miglioramento con ampie schiarite e temperature massime in aumento, il sud e le due Isole maggiori erano raggiunte da una nuova fase di maltempo, per via della risalita, dalla Tunisia verso nord-es,t di un ciclone mediterraneo alimentato da correnti fresche in arrivo dai Balcani.

Per la seconda volta in un mese, il 21 ottobre violenti nubifragi colpivano la Sardegna, la Sicilia e la Calabria (nel comune di Valverde (CT) una voragine inghiottiva un’auto parcheggiata) con conseguente esondazione di torrenti e allagamento di case e campagne. Il giorno successivo i fenomeni piovosi si estendevano alla Basilicata, Molise e Puglia e, localmente, anche in queste regioni si registravano disagi alla circolazione.

Sul finire della settimana il vortice traghettava verso est e si allungava verso la Penisola un promontorio dell’anticiclone delle Azzorre che riportava il sereno e avviava una fase di stabilità atmosferica.

il ciclone Patricia colpisce il Messico immagine dell'eruzione solare
Le cose andavano meno bene altrove. Infatti, oltre oceano e, precisamente, sulle coste occidentali del Messico, giungeva dall’oceano Pacifico l’uragano “Patricia” la cui intensità (nell’occhio del ciclone si registrava una pressione di soli 880 hPa e una temperatura in cima alle nuvole di -80°C contro una temperatura dell’acqua oceanica di oltre 29°C ), si attutiva nell’impatto con la terraferma, ma l’intensità dei venti e la copiosità delle precipitazioni metteva a dura prova le province di Colima, Navarit e Jalisco.

Nello stesso giorno (23/10), guardando verso l’alto,  gli astronomi. assistevano ad un’intensa e prolungata (3 ore di fila contro i pochi minuti soliti) eruzione solare, generata da una gigantesca macchia apparsa nei giorni precedenti,  eruzione che faceva temere per lo sciame di particelle liberato e la conseguente tempesta magnetica che avrebbe raggiunto la Terra nel giro di 48 ore.

mappa delle precipitazioni sulle regioni meridionali e Sicilia
Il burrascoso mese di ottobre si concludeva con una nuova e intensa fase di maltempo che faceva scattare l’allerta meteo a partire dalla serata di mercoledì 28 per Liguria, Piemonte e Lombardia. I fenomeni risultavano particolarmente intensi per il levante ligure e la fascia tirrenica. Infatti, nei giorni seguenti il vortice ciclonico formatosi sul mar Ligure, si approfondiva per gli intensi venti di Bora (fino a 100 km/h) in arrivo su Trieste e la risalita di correnti umide da sud-ovest. Violenti e intensi nubifragi interessavano, in sequenza, diverse località della costa tirrenica dalla Toscana alla Campania, concentrandosi, tra fine Ottobre ed inizio Novembre, sulla Sicilia e Calabria ionica. Qui causavano l’esondazione di fiumi e torrenti, frane e smottamenti, ingenti danni alle infrastrutture (il torrente Ferruzzano spazzava via parte della statale 106 Ionica, mentre un tratto della ferrovia restava nel vuoto sulla linea Catanzaro - Roccella Ionica), violente mareggiate e una vittima civile, lungo la fascia ionica della Calabria (600 mm/mq di pioggia registrati a Chiaravalle in provincia di Catanzaro) e  della Sicilia.

Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Nebbia
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959-1983 gg. media dal 1980 diff.
8 12 11 33,3 33,7 -0,4% 254,0 179,2 183,1 5 6,1 -1,1
OTTOBRE '15 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2014 al 31.10.2015 = +132,3 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959- 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
13,35 13,23 +0,12 11,93 25,6 7 30,4 2011 3,0 22 -4,0 1997
  • Per l'Insolazione mancano di dati dei giorni 9/10/11 ottobre.
  • I valori antecedenti al 1987 sono desunti dagli annuari meteo del JRC di Ispra (risalenti al 1959).


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