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Statistiche meteorologiche 2014 : AGOSTO

cartina cromatica che mostra la discesa di latitudine della depressione atlantica fin sulla fascia alpina
Nei primi tre giorni, Agosto ereditava dal mese precedente una buona dose di instabilità, sempre legata al vortice depressionario presente sulle Isole Britanniche; Infatti, nella circolazione atlantica si inserivano ben tre fronti temporaleschi che riversavano sulle regioni settentrionali intensi scrosci di pioggia (quasi 80 mm/mq solo il giorno 2) L’enorme massa d’acqua causava ben quattro vittime civili nel trevigiano (Refrontolo), travolgendo lo stand di una sagra cittadina.


Dopo lunga attesa, da lunedì 4 e per qualche giorno, si registrava un aumento barico su tutta la Penisola e il miglioramento interessava anche le regioni settentrionali. Infatti, l’anticiclone nord-africano puntava verso nord, estendendosi sul Mediterraneo e dava il via ad una settimana all’insegna di una discreta stabilità (mattinate di sole si alternavano a cumuli pomeridiani) e il soleggiamento favoriva un  recupero dei valori di temperatura.


La fase stabile si consolidava sulle regioni centro-meridionali, il cui clima recuperava i connotati della stagione estiva (temperature 35/36°C), mentre la fascia alpina restava ai margini del cuneo anticiclonico e continuava a risentire della depressione presente ad ovest delle Isole Britanniche. Nel flusso di aria fresca atlantica si inserivano nuovi fronti temporaleschi, come quello di venerdì 8 e domenica 10 (giornata grigia e uggiosa), che portavano ulteriori piogge su diverse località delle regioni settentrionali.




mappa delle precipitazioni sulle regioni settentrionali

La seconda settimana partiva all’insegna di una certa stabilità e un maggior soleggiamento, ma già mercoledì 13 tornavano le piogge per via del transito di un intenso fronte temporalesco in trasferimento dai settori occidentali a quelli orientali, seguito da un significativo abbassamento delle temperature.



Mentre le regioni centro meridionali godevano di un gran sole e temperature estive, la fase instabile interessava la fascia alpina e la Pianura Padana anche il giorno di “ferragosto”.


In particolare, Treviso e dintorni era colpito da un violento acquazzone, accompagnato da forti raffiche di vento e grandine, con allagamenti di cantine e garage interrati e caduta di rami d’albero. Una violenta grandinata si abbatteva sulla bergamasca e in particolare sulla Val Seriana e per liberare le strade in alcuni centri abitati era necessario il ricorso a pale meccaniche. Grandinate si registravano anche nel lecchese: uno strato bianco di chicchi, in alcune zone grandi come noci, ricoprivano i prati della Brianza con gravi danni per orti e giardini.


flusso delle correnti atlantiche e mappa delle precipitazioni sulle regioni settentrionali
A distanza di appena una settimana e sempre per l’azione delle depressioni atlantiche, un nuovo fronte temporalesco raggiungeva le regioni settentrionali con nuove piogge e fenomeni localmente intensi.
In particolare, la costa ligure era funestata da decine di trombe d’aria alcune delle quali evolvevano in piccoli tornado.


Trombe d’aria come quelle che hanno spazzato il Golfo Ligure sono una presenza sempre più frequente nel cielo italiano, ma anche i piccoli tornado, che sono manifestazioni della stessa specie ma molto più violente."» notava Massimiliano Pasqui dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche. "Le trombe d’aria sono vortici che ruotano a velocità intorno ai 200 chilometri orari, talvolta superandole. Le scure colonne aeree dal diametro variabile fra dieci e venti metri si muovono in qualche caso alla velocità di 50 chilometri orari aggiungendo, con lo spostamento, un’ulteriore capacità di danno. Per fortuna la loro vita è breve, pochi minuti, durante i quali percorrono pochi chilometri. E poi scompaiono dissipando la loro energia. Questi fenomeni nascono in genere in mare dalla primavera sino all’autunno e si spostano verso la terraferma dove, per effetto dell’attrito e della rotazione, liberano la loro potenza dopo aver fatto volare oggetti trasformandoli in proiettili naturali da cui difendersi. Tutto si innesca alla base dei cumuli temporaleschi a un’altezza di qualche centinaio di metri in una zona retrostante il temporale, dove ancora la pioggia non è arrivata. A innescare la tromba d’aria come quelle del Golfo Ligure è una combinazione di cause. Prima di tutto le correnti più fresche che arrivano in quota dall’Oceano Atlantico. E può succedere che più fronti temporaleschi uniscano la loro azione scatenando anche più di una tromba d’aria".


mappa delle precipitazioni sulla fascia alpina

Mentre l’anticiclone nord-africano assicurava tempo stabile e soleggiato al centro-sud, anche nel corso dell’ultima decade la fascia alpina e le regioni settentrionali ne restavano ai margini e continuavano a subire la variabilità prodotta dalla circolazione umida atlantica in cui si inseriscono corpi nuvolosi e fronti temporaleschi. Nelle brevi fasi di stabilità, il ritorno del sole assicurava un modesto rialzo delle temperature che, però, restavano inferiori alle medie del periodo anticipando di un pezzo la stagione autunnale (11°C il valore minimo registrato il giorno 21, mentre il valore medio registrava una diminuzione di altre 6°C rispetto alle medie pluriennali).



Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959- 1983 n. eventi mese media dal 1980 diff.
5 14 12 38,1 56,1 -18% 247,7 134,9 141,3 7 6,5 +0,5
AGOSTO '14 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2013 al 31.08.2014 = +572,0 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959- 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
21,23 23,35 -2,12 20,38 30,5 27 37,5 2003 11,8 21 6,5 1995

Col mese di agosto archiviamo la stagione estiva 2014 e nel fare un bilancio della stessa, si dovrà constatare che essa è risultata “estiva” per il sud, ma “travestita da autunno” o di “prolungata primavera” per le regioni settentrionali.

Infatti, mentre le regioni centro-meridionali hanno beneficiato del soffio caldo dell’anticiclone nord-africano che ha assicurato stabilità, soleggiamento e clima estivo con temperature che hanno sfiorato i 38-40°C, la fascia alpina e le regioni settentrionali, per via della latitanza dell’anticiclone delle Azzorre, ne sono rimaste al margine, sempre sotto il tiro delle correnti umide atlantiche, attivate dalla depressione d’Islanda. In esse si sono inserite un treno di perturbazioni e alcuni fronti temporaleschi di particolare intensità che hanno percorso da ovest ad est l’Italia settentrionale coinvolgendo talvolta la Toscana, l’Emilia e parte delle Marche. I valori della temperatura sono rimasti per lunghi periodi inferiori alle medie stagionali, mentre le precipitazioni sono risultate di oltre il 30% superiori a quelle del periodo.

Con riferimento ad alcuni elementi climatici, la temperatura media stagionale ha registrato una diminuzione di 1,26°C rispetto alla media pluriennale (23,09°C), mentre le precipitazioni stagionali hanno avuto un incremento del 45% (570,8 mm contro una media di 393,2 mm) con ben 47 giorni di pioggia e 26 temporali e una diminuzione dell'insolazione del 14,6%.


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