Brutte notizie per chi si aspettava la neve nei primi giorni di gennaio 2013 e insolita botta per il “generale inverno”; infatti, dopo il brevissimo peggioramento del 2 gennaio, l’anticiclone sub-tropicale si impadroniva del bacino del Mediterraneo raggiungendo le Isole Britanniche e favorendo un periodo stabile e particolarmente mite.
Ciò metteva a rischio la tenuta della neve sulle Alpi con conseguenti sciagure che funestavano anche la giornata dell'Epifania, mentre nelle valli alpine e prealpine si alternavano gelate notturne a temperature massime che il giorno 5 raggiungevano valori di 18,6°C.
Se, come insegnano i nostri padri “la natura compensa una fase calda con una fredda”, o come sostengono i meteorologi “il riscaldamento della stratosfera, rallenta il vortice polare con conseguente perdita di nuclei di aria fredda che scendono verso le latitudini europee, come accadde nel 1985”, a partire da metà mese il generale inverno riconquistava il comando delle operazioni sulla scena europea, non con eventi eccezionali, come nell’85, nel ’91 e febbraio dello scorso anno, ma nella normalità, assicurando, cioè, un periodo di chiaro stampo invernale".
Infatti, dopo il rapido passaggio di una perturbazione che nella giornata del giorno 11 assicurava sporadici fenomeni piovosi sulle regioni centro-meridionali e una moderata ventilazione sulle regioni settentrionali, con riduzione del carico inquinante al suolo prodotto dall’inversione termica, nella corso della terza settimana la nostra Penisola era interessata da una circolazione depressionaria a carattere freddo. In essa si inserivano ben tre perturbazioni atlantiche che portavano abbondanti precipitazioni su gran parte delle regioni, neve in pianura sulle regioni settentrionali e a quota collinare su Toscana e Umbria, mentre le temperature registravano una sensibile diminuzione rientrando nei valori stagionali.
Tutto nella norma, per un mese della stagione invernale, senza allarmismi e catastrofismi, come marcato da diversi notiziari; proprio come accadeva 30-40, anni fa quando a gennaio era freddo e nessuno si stupiva se nevicava. Un’eccezionalità, in termini di quantità di neve era vissuta a Mosca e in termini di temperatura, nelle regioni un po’ più a nord dove, per diversi giorni, la temperatura restava a 35-36°C sotto zero.
Agli inizi della terza decade, un profondo vortice atlantico riportava instabilità e abbondanti precipitazioni, ma solo sulle regioni centro meridionali a cui seguiva un rapido miglioramento, mentre le temperature restavano nei valori medi del periodo.
Il mese si chiudeva all’insegna della stabilità, con una rimonta anticiclonica su tutta la Penisola e i classici “giorni della merla” erano insolitamente miti.
NUVOLOSITÀ | INSOLAZIONE in % | PIOGGIA in mm/mq | NEVE | ||||||||
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gg. sereni | gg. variabili | gg. coperti | media mese | media dal 1991 | diff. | mm mese | media dal 1984 | media 1959 - 1983 | cm mese | media dal 1980 | gg. con neve |
12 | 12 | 7 | 31,8 | 36,8 | -5% | 28,8 | 79,6 | 75,0 | 1,0 | 12,5 | 3 |
GENNAIO '13 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2012 al 31.01.2013 = -96,0 mm/mq | |||||||||||
TEMPERATURA in °C | |||||||||||
media mese | media dal 1987 | diff. | media 1959 - 1986 | max mese | g.no | max storica | anno | min mese | g.no | min. storica | anno |
3,27 | 2,59 | +0,68 | 1,8 | 19 | 31 | 24,4 | 2007 | -5,0 | 25/27 | -10,0 | 1993 |