L'aria fredda giunta dall'Europa settentrionale sul finire di Gennaio e responsabile di copiose nevicate sulle regioni adriatiche centro meridionali, nei primi giorni di Febbraio faceva scendere le temperature minime di diversi gradi al di sotto dello zero.
In compenso, i venti di foehn spazzavano i cieli delle regioni settentrionali che, dopo diversi giorni di nebbia, tornavano a vedere il sole, e le grandi città beneficiavano di un salutare rimescolamento d'aria.
Si esauriva così la terza ondata fredda (breve ma intensa) della stagione invernale: “il generale inverno sul più bello ritirerà le truppe fredde, quasi impreparato ad affrontare il ritorno delle correnti umide atlantiche, che riporteranno un po' di tepore sulle nostre regioni”– scriveva E. Buonaguidi.
Si riapriva così la porta atlantica e riprendeva il flusso occidentale con una prima perturbazione che giungeva sulle regioni del nord nella giornata di venerdì 5. Il persistere di una sacca fredda, favoriva copiose nevicate su Alpi e Prealpi e la “dama bianca” interessava per diverse ore anche le pianure di Piemonte e Lombardia (5 cm di neve in valle).
Nel primo fine settimana si assisteva ad un generale miglioramento, grazie all'arrivo di un promontorio anticiclonico dalla Penisola Iberica, che regalava un paio di giornate miti e assolate, mentre le temperature si allineavano con le medie stagionali.
La pausa di stabilità risultava piuttosto breve; infatti, una nuova perturbazione in arrivo da ovest imbiancava le valli Valdostane, il Basso Piemonte e la Liguria per poi estendersi alla Sardegna e versante Tirrenico con precipitazioni estese che risultavano nevose lungo l’Appennino centro settentrionale.
Seguiva un deciso crollo delle temperature per la discesa di un'intensa colata di aria artica verso il bacino del Mediterraneo che rinvigoriva la circolazione depressionaria già presente, favorendo condizioni di tempo perturbato per gran parte della seconda settimana, con nevicate su molte regioni del centro nord ed abbondanti precipitazioni al sud.
Non veniva risparmiata nemmeno la Capitale, ricoperta da una coltre bianca il giorno 11, mentre il Varesotto restava protetto dalla catena Alpina ed era interessato da una modesta spruzzata (1 cm).
Nei giorni seguenti le correnti fredde si allontanavano gradualmente dalle nostre latitudini e l'Atlantico diventava protagonista pilotando un treno di perturbazioni che, ad intervalli regolari, interessavano la nostra Penisola con fenomeni, localmente intensi, che interessavano talvolta le regioni settentrionali e talvolta quelle meridionali, Sicilia e Sardegna.
Il carico precipitativo (pioggia in pianura e nevicate in montagna), risultava particolarmente abbondante in alcune zone del Messinese e della Calabria ove provocava il franamento di intere colline e la distruzione di diversi complessi abitativi.
Le temperature si riportavano nella media del periodo e l'insolazione delle momentanee schiarite, annunciava il tepore primaverile per le regioni settentrionali, mentre al centro sud si alternavano correnti sciroccali, con impennate della colonnina di mercurio fino a 25°C, e fenomeni di tramontana che facevano battere i denti.
NUVOLOSITÀ | INSOLAZIONE in % | PIOGGIA in mm/mq | NEVE | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
gg. sereni | gg. variabili | gg. coperti | media mese | media dal 1991 | diff. | mm mese | media 1984-2008 | media 1959-1983 | cm mese | media dal 1980 | gg. con neve |
5 | 13 | 10 | 25,1 | 47,0 | -21,9% | 118,4 | 65,2 | 89 | 6 | 3,4 | 2 |
FEBBRAIO '10 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2009 al 28.02.2010 = +75,6 mm/mq | |||||||||||
TEMPERATURA in °C | |||||||||||
media mese | media dal 1984 | media 1959-1983 | max mese | g.no | max storica | anno | min mese | g.no | min. storica | anno | |
3,88 | 4,24 | 3,72 | 16,0 | 25 | 22,8 | 1990 | -7,6 | 2 | -10,0 | 1991 |
La stagione invernale 2010 è stato sicuramente dinamica, ma non eccessivamente fredda; infatti, le fasi di freddo sono state solo tre:quella pre natalizia che ha regalato la maggior quantità di neve anche in pianura, quella di gennaio (particolarmente grave per le regioni d'oltralpe) e quella che ha caratterizzato la prima decade di febbraio, con ulteriori apporti nevosi in pianura.
La circolazione Atlantica ha dominato la prima metà di Dicembre, gran parte di Gennaio e la seconda metà di Febbraio, con un treno di perturbazioni che hanno inondato di pioggia le regioni centro meridionali (smottamenti di ampie proporzioni hanno interessato la Calabria e la Sicilia) e assicurato cospicui apporti nevosi su Alpi ed Appennini.
Le temperature sono risultate insolitamente miti al centro sud e di poco inferiori alla media del periodo per le regioni settentrionali.
La temperatura media stagionale è risultata di 2,59°C (3,32°C la media pluriennale), mentre le precipitazioni si sono attestate su 304,2 mm/mq (+33% rispetto alla media pluriennale).