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Statistiche meteorologiche 2009 : MAGGIO

Dopo i nubifragi che sul finire di Aprile avevano investito diverse regioni italiane con ingenti danni, gradualmente la situazione volgeva verso un deciso miglioramento e assicurava un ponte del primo Maggio all'insegna del sole su gran parte della Penisola.

cartina cromatica con campo aniciclonico sull'Europa centrale
L'artefice di tale situazione era il grande assente di questo periodo, ovvero l'alta pressione delle Azzorre; infatti, spingendo un cuneo verso il Mediterraneo, favoriva l'allontanamento della zona depressionaria con miglioramento delle condizioni atmosferiche.

Ovviamente, il persistere di correnti settentrionali in quota, favoriva attività cumuliforme pomeridiana con locali temporali sulle zone alpine e prealpine. Nel contempo, però, le temperature registravano un deciso aumento, attestandosi su valori normali per il periodo.

Nei giorni successivi l'anticiclone atlantico in espansione sull'Europa centrale, si consolidava assumendo il carattere afro-mediterraneo e assicurava tempo stabile e mite, con temperature in progressivo aumento e valori che superavano di alcuni gradi la media del periodo.


cartina isobarica
Sul finire della prima decade, il massimo dell'alta pressione si spostava sui Balcani e si intensificava l'azione di una depressione sulla Penisola Iberica.


Infatti, correnti meridionali di aria umida e instabile iniziavano a farsi strada verso le regioni settentrionali e alta Toscana.


Ne risultava un tempo variabile con l'alternarsi di sole e nuvole e possibilità di brevi rovesci pomeridiani soprattutto in montagna. Le temperature subivano un incremento oltre la media per via di aria calda di matrice africana in quota e il clima, soprattutto sulle regioni del centro sud, assumeva connotati quasi estivi.



cartina cromatica con mappa delle precipitazioni
A metà del mese, in pieno atlantico si organizzava un piano per demolire il muro anticiclonico che per diversi giorni aveva garantito tempo stabile e mite sulla Penisola. Infatti, correnti settentrionali approfondivano la depressione Iberica, che migrando verso est, copriva i cieli della Penisola e assicurava precipitazioni su gran parte delle regioni.  

Le temperature subivano una generale diminuzione, in particolar modo sulle regioni settentrionali.

La fase di variabilità si protraeva per alcuni, ma l'anticiclone tornava a riconquistare il bacino del Mediterraneo con un recupero dei valori di temperatura.



cartina cromatica con mappa anticiclonica sul MeditarraneoSul finire della seconda decade, si registrava la prima ondata calda di una stagione estiva ancora lontana; infatti, iniziava un periodo di stabilità atmosferica con sole su gran parte della Penisola e valori di temperatura che superavano di 5-6°C la media pluriennale, con punte massime fino a 34°C.

Responsabile di questo anticipo d'estate era l'anticiclone afro-mediterraneo che, spingendosi verso nord, prendeva possesso del bacino centrale del "mare nostrum"  livellando la pressione su valori estivi. Nella fase iniziale, la fascia alpina era interessata da correnti occidentali, ma col passare dei giorni, l'influenza atlantica si faceva flebile e un gran sole dominava incontrastato su tutta la Penisola.

“Ricordiamo brevemente – scriveva E. Buonaguidi - come in Italia le ondate estive di caldo intenso sono quasi sempre dovute alla presenza di un'area di alta pressione che dal Nord Africa (Anticiclone Africano) si allunga verso l'Europa centrale. In questi ultimi anni si è molto discusso sul perchè della sua azione molto frequente alle nostre latitudini, chi invoca la corrente del Nino chi altri fattori più o meno fondati, ma una chiara e certa risposta non esiste”.

Sul finire del mese una perturbazione atlantica sfondava il muro anticiclonico aprendo le porte all'aria fresca settentrionale che favoriva un progressivo calo delle temperature, ma l'apporto precipitativo locale risultava di modesta entità.

cartina cromatica con mappa delle precipitazioni

Nei giorni seguenti si assisteva allo spostamento verso nord dell'anticiclone delle Azzorre con conseguente discesa di aria fresca dai quadranti nord orientali.



Il Triveneto e la dorsale appenninica centro meridionale venivano investiti da violenti temporali, grandinate e nubifragi, mentre le temperature rientravano nei valori medi del periodo.


Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media 1984 - 2008 media 1959- 1983 n. eventi mese media dal 1980 diff.
14 12 5 50,0 43,4 +6,6% 85,1 192,4 177,5 3 5,4 -2,4
MAGGIO '09 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2008 al 31.05.2009 = +469,9 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1984 diff. max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
20,17 17,47 +2,70 34,0 25 34,4 2001 7,5 6/7 -0,2 1984

ANDAMENTO DELLA PRIMAVERA

Una stagione bellissima, la primavera, con la natura che si risveglia e regala dei paesaggi incantevoli, mentre la temperatura inizia ad addolcirsi assicurando delle giornate gradevoli.
Quella appena trascorsa ha regalato una fioritura come non si vedeva da tempo, ma come tutte le stagioni intermedie, nella prima fase è stata contrassegnata da un'ondata fredda siberiana di stampo invernale, mentre ha chiuso l'ultima decade un'ondata calda tropicale di stampo estivo.
La debolezza dell'alta pressione delle Azzorre e la totale assenza dell'anticiclone africano hanno lasciato campo aperto alle depressioni atlantiche che in compagnia di perturbazioni più o meno organizzate hanno prodotto condizioni di generale instabilità, almeno fino a metà aprile, con un considerevole apporto precipitativo nei primi due mesi; al contrario, maggio è stato carente di pioggia.
La temperatura ha registrato una media stagionale di 1,47°C superiore alla media del periodo con un incremento che da 0,5°C di marzo ha raggiunto i 2,7°C a maggio.


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