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Statistiche meteorologiche 2009 : AGOSTO

caerina cromatica delle temperature sull'Italia e bacino del MediterraneoQuanti speravano in una rapida caduta del dominio anticiclonico sulla nostra Penisola, restavano delusi; infatti, anche la prima settimana di Agosto partiva con condizioni anticicloniche, ma l'azione dell'alta pressione sub tropicale si dimostrava meno invasiva; infatti, le temperature risultavano di qualche grado superiori alla media al sud e del tutto normali per il periodo sulle restanti regioni.

cartina cromatica con mappa delle precipitazioni sulla PenisolaIn tale contesto, i fronti temporaleschi attivati dalla depressione che per diversi giorni stazionava sulle Isole Britanniche, transitavano a nord delle Alpi.

In alcuni casi, però (come nella mattinata del giorno 3 e del giorno 7), sconfinavano verso la pianura con fenomeni di una certa intensità e discreti apporti precipitativi.

Sul finire della prima decade l'alta pressione restava ben strutturata sulle regioni centro meridionali, (tale da assicurare un periodo di assoluta stabilità) e capace di far fronte alla voglia delle depressioni atlantiche di volersi portare a più basse latitudini ma, iniziava a dare segni di stanchezza sulle regioni settentrionali.

Infatti, sulle zone alpine e prealpine si registravano temporali sempre più frequenti che, talvolta, sconfinavano sull'alta pianura Piemontese e Lombarda. I fenomeni dall'8 al 10 producevano 45 mm/mq di pioggia.

cartina cromatica con isobare
Nei giorni seguenti le temperature si mantenevano nella media del periodo e si assisteva ad un braccio di ferro tra l'alta pressione sub-tropicale e una depressione atlantica ad ovest della nostra Penisola. In corrispondenza del Ferragosto tra le due figure bariche si giocava la sfida fino all'ultima isobara, ma il braccio di ferro andava a favore dell'anticiclone, che assicurava condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutta la Penisola.


Riconquistava l'Europa, l'alta pressione delle Azzorre che, nella prima fase e grazie al temporaneo afflusso di aria fresca in quota,  assicurava stabilità, cielo limpido e soleggiato e temperature nella media del periodo.



cartina cromatica delle temperature; in evidenza la rimonta dell'anticiclone nord africano
Dopo un Ferragosto all'insegna della stabilità, per tutta la seconda e terza decade, l'alta pressione delle Azzorre, rinvigorita da quella sub-tropicale, dominavano il bacino del Mediterraneo, bloccando ogni tentativo delle depressioni atlantiche di scendere alle basse latitudini.

cartina cromatica con volori delle temperatureLe masse d'aria via via più calde di origine Nord Africana incrementavano le temperature (36°C – 38°C su molte località) che superavano di alcuni gradi le medie del periodo; nel contempo aumentava il tasso di umidità dell'aria, accentuando il fenomeno dell'afa e i disagi per la salute di grandi e piccoli.

Sul finire della terza decade, un debole fronte atlantico innescava cellule temporalesche lungo la fascia alpina e prealpina, con fenomeni che raggiungevano anche alcune zone dell'alta pianura Padana.

Per le restanti regioni centro meridionali non si registrava alcuna novità, salvo una situazione che cominciava a diventare critica per la lunga assenza di precipitazioni. Infatti, con la rimonta dell’anticiclone nord Africano, partiva la 6° ondata di calore della stagione.

Il nuovo rialzo termico, associato alla crescente siccità, alimentava diversi incendi che risultavano particolarmente violenti in Spagna e soprattutto, in Grecia (la devastazione causata dalle fiamme includeva vaste aree della macchia mediterranea, centinaia di abitazioni e raggiungeva le porte di Atene, con migliaia di sfollati e diverse vittime tra la popolazione).

cartina cromatica delle temperature sull'Europa centrale; ben visibile la discesa di aria fredda di origine artica
Diversi fronti atlantici tentavano di scalfire il muro anticiclonico, ma i fenomeni a sud della catena alpina risultavano insignificanti.


Il dominio anticiclonico, con il suo massimo centrato sui Balcani e sull'Adriatico, durava incontrastato fino alla fine del mese, quando un fronte atlantico (domenica 30) riusciva a inviare verso la Penisola un flusso di aria artica di origine marittima che smorzava la canicola al centro nord e lungo la dorsale appenninica, ma non risultava la rottura estiva; infatti, il giorno seguente l’anticiclone delle Azzorre riprendeva il dominio sull'Europa e il cielo tornava limpido e soleggiato. In compenso, le temperature si attestavano nella media del periodo e cessava il fenomeno afa.


Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media 1984 - 2008 media 1959- 1983 n. eventi mese media dal 1980 diff.
20 9 2 59,6 55,8 +3,8% 77,5 147,9 141,3 6 6,8 -0,8
AGOSTO '09 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2008 al 31.08.2009 = +330,5 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1984 diff. max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
24,76 22,85 +1,91 35,2 18 37,5 2003 12,8 4 6,5 1995


Nello stilare un bilancio della stagione estiva, si dovrà rilevare che, a più riprese, gran parte del bacino del Mediterraneo è stato dominato dall'anticiclone nord Africano. Per ben 5 volte (la prima incursione l'aveva fatta sul finire di Maggio) ha spinto il suo "rostro" fin sull'Europa centrale, ricoprendo la Penisola sotto una cappa di aria calda e umida.
Ovviamente, ne hanno sofferto maggiormente i grandi centri urbani e le regioni centro meridionali con temperature che in diversi casi hanno superato i 40°C. Il nord, a più riprese, è stato interessato da passaggi temporaleschi, ma con scarse precipitazioni (in particolare Luglio e Agosto), mentre il pesante fenomeno "afa" ha fatto boccheggiare grandi e piccoli.

Con riferimento ad alcuni elementi climatici, la temperatura media stagionale ha registrato un incremento di +1,11°C, la media delle massime ha superato di 2°C (30,3°C) quella pluriennale, incremento, seppur minore (+0,8°C) registrato anche per la media delle minime;le precipitazioni stagionali hanno registrato un deficit del 34%.


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