Il mese di Febbraio iniziava all’insegna della stabilità atmosferica. Infatti, l’anticiclone in risalita dall'Algeria e Marocco, portava aria mite sull'Europa occidentale con bel tempo, temperature oltre le medie stagionali, specie in montagna, ma con ristagno di aria umida nei bassi strati della Pianura Padana e brinate mattutine.
Tale situazione persisteva per diversi giorni. A partire dal giorno 8 si assisteva ad una graduale diminuzione della pressione atmosferica, mentre una perturbazione atlantica raggiungeva la regione Padano-Alpina.
Tra venerdì 9 e sabato 10, la perturbazione atlantica, associata ad un vortice depressionario sulle Isole Britanniche, transita sulle nostre regioni, sostenuta da correnti umide e miti da SW e assicurava piogge significative (+ 134% rispetto alla media di Febbraio) in pianura e tanta neve sull’arco Alpino.
Con l’inizio della seconda settimana, la perturbazione si allontanava verso i Balcani e cessavano le correnti umide e miti meridionali con graduale miglioramento del tempo.
Da martedì 13, un promontorio anticiclonico si protendeva dal Marocco verso la Penisola Iberica e, prendendo forza sull’Europa occidentale, assicurava tempo stabile con temperature via via più miti sui rilievi e temperature massime oltre la norma, in particolare sui rilievi, con zero termico in risalita, fin oltre i 3000 m di quota.
Tra Venerdì 16 e Sabato 17, una blanda perturbazione atlantica portava maggiore nuvolosità ma senza precipitazioni. Seguiva una nuova fase di stabilità atmosferica con alternanza di periodi soleggiati e periodi con nuvolosità estesa per il passaggio di perturbazioni atlantiche che, transitando nel campo anticiclonico, si sfilacciavano senza alcuna precipitazione. Le temperature restavano al di sopra delle medie del periodo.
L'anticiclone Atlantico si estendeva sull'Europa occidentale fino a mercoledì 21 e portava masse d'aria miti con ulteriore rialzo termico per effetto favonio a Sud delle Alpi e temperature oltre la medie stagionali, più consone per la fine di marzo.
Da giovedì 22 il N-Italia passava sotto l’influenza di una vasta circolazione depressionaria di origine N-Atlantica che si allungava fino alla Penisola Iberica. Essa spingeva verso il Mediterraneo e l’Italia due perturbazioni. Le correnti si disponevano da SW e l'afflusso di aria umida portava via via maggiore nuvolosità e precipitazioni che si intensificavano durante l’ultimo weekend e nei primi giorni dell’ultima settimana. Le temperature rientravano nei valori medi stagionali.
Sabato 24, in mattinata ad Arona e Stresa e nel pomeriggio (17.30) a Varese e d’intorni, i campi e le strade venivano imbiancate da palline di ghiaccio, accompagnate da tuoni e lampi. Il fenomeno, detto “graupel” o neve tonda, era costituito da palline di ghiaccio opache e solide che cadono da una nube.
A partire da lunedì 26 e fino a fine mese, un nuovo vortice depressionario si spostava dalla Francia verso il basso Tirreno, dove evolveva, sospingendo aria umida, ma via via più mite verso le Alpi con formazione di nuvole e piogge sul N-Italia.
NUVOLOSITÀ | INSOLAZIONE in % | PIOGGIA in mm/mq | NEVE | ||||||||
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gg. sereni | gg. variabili | gg. coperti | media mese | media dal 1991 | diff. | mm mese | media dal 1984 | media 1959-1983 | cm mese | media dal 1980 | gg. con neve |
8 | 11 | 10 | ... | 43,5 | ...% | 173,0 | 68,3 | 89,0 | 0,0 | 3,2 | 0 |
FEBBRAIO '24 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2023 al 28.02.2024 = +30,5 mm/mq | |||||||||||
TEMPERATURA in °C | |||||||||||
media mese | media dal 1987 | diff. | media 1959-1986 | max mese | g.no | max storica | anno | min mese | g.no | min. storica | anno |
7,43 | 4,75 | +2,68 | 3,50 | 21,3 | 19 |
23,2 | 2012 | -2,8 | 2 | -13,8 | 2012 |
Con Febbraio si chiude la stagione invernale 2024. Per l'incremento della temperatura media si pone sulla scia di quelle precedenti, ma si discosta per le precipitazioni, che si sono concentrate a Febbraio.
Dicembre ha registrato un'irruzione fredda ad inizio mese con qualche fiocco bianco a quota collinare e consentiva al “generale inverno” di imporre la stagione invernale. Dopo una fase di stabilità, la seconda irruzione fredda, ma di minore intensità, si verificava a metà mese. Seguiva una nuova fase stabile che si protraeva fino a fine mese con temperature ben oltre i valori medi del periodo. Infatti, Natale e S. Stefano erano due giornate insolitamente miti. Le perturbazioni atlantiche si dissolvevano nel campo anticiclonico. La temperatura media superava di 1,84°C quella pluriennale, ma le precipitazioni registravano una carenza pari al 44%.
Gennaio ha registrato una fase instabile sul finire della prima decade ed una seconda a cavallo tra la seconda e terza decade, ma con fenomeni poco significativi. L'azione dell'anticiclone Atlantico e N-Africano è stata intensa e anche i "giorni della merla" (salvo la brinata mattutina), sono risultati insolitamente miti. Numerose perturbazioni atlantiche si sono sfilacciate nell'attraversare il campo anticiclonico. La temperatura media risultava di +0,50°C superiore a quella pluriennale, ma le precipitazioni erano per lo più assenti (-52%) .
Febbraio registrava due fasi stabili nella prima e seconda decade, con temperature ben al di sopra delle medie del periodo, ma si discostava dagli anni precedenti per le precipitazioni. Infatti sul finire della prima decade, le depressioni Atlantiche prendevano il sopravvento e allungandosi verso la Penisola Iberica, dirottavano verso il Mediterraneo diverse perturbazioni.. Una seconda fase perturbata, ricca di pioggia al piano e abbondanti nevicate sull'arco Alpino, si registrava sul finire della seconda decade e fino a fine mese. La temperatura media risultava di +2,68°C superiore a quella pluriennale, ma le precipitazioni registravano un incremento pari al 253%.
A conclusione di una stagione piuttosto anomala, la temperatura media stagionale è risultata di +1,67°C superiore a quella pluriennale e le precipitazioni (dopo 8 anni), hanno registrato un incremento ( +114%) rispetto alla media del periodo. Non è stato registrato alcun fenomeno nevoso al piano, ma molte brinate e fenomeni di inversione termica con accumulo di inquinanti nei bassi strati dell'atmosfera.