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Statistiche meteorologiche 2024 : DICEMBRE '23

Il mese di Dicembre iniziava all’insegna dell'instabilità atmosferica.

cartina isobarica che mostra i fronti perturbati in arrico dall'Atlantico

Infatti, venerdì 1°, una bassa pressione si muoveva dalla Francia verso il N-Italia e manteneva tempo perturbato fino alla mattinata successiva quando, il transito del minimo di pressione a Sud delle Alpi, richiamava venti freddi da Nord con ritorno del sole nella giornata di sabato e temporaneo rialzo termico per favonio. Domenica ritornava il clima invernale.


Lunedì 4 dicembre, una nuova depressione in avvicinamento dall'Atlantico, sospingeva verso l’Europa e l’Italia la 1° perturbazione del mese. Deboli precipitazioni giungevano in forma nevosa anche fino a bassa quota (300/400m), per la presenza di aria fredda sulla Pianura Padana.




immagine meteosat della perturbazione atlantica che attraversa la Penisola

Seguiva un temporaneo miglioramento per rialzo della pressione atmosferica, ma nella giornata di Venerdì 8, giungeva la 2° perturbazione del mese, associata ad un vortice ciclonico sulle Isole Britanniche. Essa risultava debole, associata a nuvolosità estesa e qualche precipitazione con limite neve generalmente a quote collinari.



Migliorava nel fine settimana per l'espansione di un promontorio anticiclonico dal Marocco verso il Mediterraneo e l'Europa centro occidentale.






Cartina cromatica che mostra il flusso freddo in arrivo dal nord Europa
Nella seconda settimana, correnti occidentali scorrevano in quota tra l'anticiclone Atlantico esteso sul Mediterraneo occidentale e le basse pressioni in evoluzione tra l'Irlanda e la Scandinavia. I venti occidentali sospingevano perturbazioni verso il N-Italia, ma a sud delle Alpi arrivavano solo passaggi nuvolosi e masse d’aria via via meno fredde di origine atlantica.


Dal 14 dicembre e fino al 3° weekend del mese, a seguito del rinforzo dell’anticiclone Atlantico in estensione verso l’Europa occidentale, le correnti in quota si disponevano dai settori settentrionali e assicuravano alla regione Padano-Alpina giornate ben soleggiate con favonio e sensibile aumento delle temperature i cui valori si portavano oltre le medie del periodo.


Cartina cromatica che mostra l'espansione dell'anticiclone delle Azzorre verso l'Europa
La settimana successiva continuava il dominio anticiclonico esteso dalle isole Azzorre ai Balcani con aria molto mite e asciutta in quota.


Esso si ritirava verso l’Atlantico nella giornata di mercoledì 20, lasciando spazio al passaggio di una saccatura. Seguivano correnti in quota che dai settori settentrionali raggiungevano la regione Padano-Alpina scorrendo tra l’anticiclone sull’Atlantico e la bassa pressione Scandinava.


Anche in questo contesto le regioni settentrionali restavano protette dallo sbarramento Alpino con solo passaggi nuvolosi, intense raffiche di vento da Nord e riscaldamento termico per favonio sulla fascia pedemontana.


Immagine satellitare delle precipitazioni in atto sull'Italia
Alle nevicate sull’arco Alpino, facevano da contraltare le giornate soleggiate sulla Pianura con le temperature che crescevano oltre misura per effetto del favonio (fino a oltre 7°C la media del giorno 22 e 22,3°C la massima del giorno 23).


Alla vigilia di Natale, le correnti settentrionali si attenuavano e il giorno di Natale aveva caratteristiche climatiche primaverili.


Nei giorni successivi, l’anticiclone delle Azzorre si consolidava sul Mediterraneo e sull’Italia con masse d’aria piuttosto miti per la stagione. Esso assicurava stabilità atmosferica, tempo per lo più soleggiato e mite in montagna, ma la stagnazione atmosferica sulla Pianura Padana portava alla formazione di nebbie o nubi basse e a condizioni favorevoli all’accumulo di inquinanti nei bassi strati.
Alcune perturbazioni scorrevano a nord delle Alpi influenzando solo marginalmente il tempo con qualche passaggio nuvoloso, ma nessuna precipitazione.


Nella giornata di venerdì 29 le correnti in quota si disponevano da WSW, scorrendo tra l’alta pressione sul Mediterraneo e le basse pressioni sull’Europa settentrionale. Aumentava la nuvolosità, ma le precipitazioni risultavano molto deboli o inesistenti. Le temperature si abbassano pur restando al di sopra delle medie del periodo.

Cartina cromatica che mostra l'arrivo della depressione atlantica di fine anno
In concomitanza dell’ultimo giorno dell’anno si registrava il passaggio di una debole perturbazione Atlantica che apportava qualche piovasco sulle regioni centro settentrionali e timidissime nevicate sulle Alpi oltre i 1400m.


Salvo alcune mattinate fredde della prima e seconda decade, il mese di Dicembre aveva mancato le caratteristiche di primo mese della stagione invernale. Temperature medie superiori a quelle del periodo e scarse precipitazioni (-55%).




Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959 - 1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
13 9 9 ... 34,2 ...% 46,0 81,9 82,2 0,0 6,6 0
DICEMBRE '23 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2023 al 31.12.2024 = -35,9 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
5,20 3,37 +1,83 2,7 22,3 23 19,0 2016 -3,8 7 -11,2 2009