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Statistiche meteorologiche 2023 : NOVEMBRE

immagine satellitare della perturbazione responsabile degli allagamenti in Toscana
Il mese di Novembre iniziava con un profondo vortice depressionario sulle Isole Britanniche che sospingeva un’intensa perturbazione (“Ciaran”) verso il N-Italia. Essa richiamava intense correnti umide dal Mediterraneo che generavano precipitazioni localmente di forte intensità con nevicate sulla fascia alpina e temporali sugli Appennini e la pianura. Allagamenti, danni ingenti e 7 vittime civili si registravano in Toscana (provincia di Pistoia).


Dopo una brevissima pausa, nella giornata di sabato 4 giungeva una nuova perturbazione con ulteriori piogge sulle regioni settentrionali
Con l’inizio della settimana successiva, correnti in quota da Ovest, spinte dalla bassa pressione con minimo sulle Isole Britanniche, portavano masse d’aria meno umida verso la regione Padano-Alpina.


Ne risultavano  giornate in parte ben soleggiate, ma a tratti caratterizzate da importanti passaggi nuvolosi, come quello che interessava l’Italia centrale il giorno 7.

Si giungeva così a giovedì  9, quando il temporaneo promontorio anticiclonico presente sull’Italia, cedeva all’avanzare di una depressione Atlantica. L’annessa perturbazione portava piogge sparse e neve oltre 1300 m, ma si spostava velocemente verso Est.


Cartina cromatica che mostra l'espansione dell'anticiclone Atlantico
Seguivano venti settentrionali che valicano più secchi le Alpi, con ritorno del sole nel fine settimana. Prendeva il via la classica  “estate di San Martino”.
Infatti, nei giorni seguenti, un anticiclone si espandeva sul Mediterraneo occidentale, mentre deboli perturbazioni scorrevano sull'Europa centrale. L'Italia settentrionale restava protetta dalla barriera alpina con prevalenza di condizioni stabili, giornate soleggiate e asciutte con nevicate sulle creste alpine e a tratti ventilato.

Nella giornata di venerdì 17, raggiungeva le Alpi un perturbazione atlantica da NW, ma le regioni settentrionali restavano protette dallo sbarramento montuoso, mentre scendevano verso la pianura solo raffiche di favonio.


Il quarto fine settimana registrava bel tempo autunnale con espansione dell'anticiclone atlantico verso l'Europa occidentale.


Una debole circolazione depressionaria scendeva dalle Isole Britanniche verso il Mediterraneo e attraversava il N-Italia tra il 20 e il 21, ma solo con  passaggi nuvolosi.
Nei giorni seguenti si rinforza nuovamente l'anticiclone Atlantico, in estensione verso l'Europa occidentale con correnti settentrionali verso le Alpi e condizioni di bel tempo, a tratti favonio, sul versante Sud delle Alpi.

Acatina cromatica che mostra il vortce di aria fredda sulle regioni centro-meridionali
A partire da venerdì 24, tra l'alta pressione atlantica, estesa alle Isole Britanniche e la bassa pressione scandinava, scorrevano veloci correnti in quota settentrionali che diventavano più fredde nel fine settimana: si registrava la prima fase fredda della stagione con le minime che scendevano sotto lo zero.


Le regioni settentrionali restavano per lo più protette dallo sbarramento alpino con cieli sereni, a tratti vento da Nord e rialzo termico per favonio, mentre risentivano maggiormente del peggioramento le regioni centro-meridionali.

Un veloce peggioramento si registrava tra lunedì 27 e martedì 28 con la rotazione delle correnti da Ovest e la discesa di una bassa pressione fino alla fascia Alpina.

Seguivano venti da Nord con favonio in pianura, mentre un secondo peggioramento con fenomeni  localmente intensi, interessava  la Penisola tra Giovedì 30 e Venerdì 1° Dicembre con nevicate fino a 700 – 900 metri di quota.

Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Nebbia
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959- 1983 gg. media dal 1980 diff.
18 8 4 ... 32,7 ...% 63,6 174,1 175,0 0 8,7 -8,7
NOVEMBRE '23 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2022 al 30.11.2023 = -448,3 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959- 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
7,52 7,56 -0,04 6,03 20,9 15 24,4 2015 -3,4 27 -7,6 1998

La stagione autunnale 2023, ha assicurato l'estate settembrina, l'ottobrata e l'estate di S. Martino, esaltando i caldi colori autunnali; ha registrato anche un incremento delle temperature medie, classificandosi al terzo posto tra quelle più calde dal 1800 (particolarmente per ottobre +2,49 °C), ma per le regioni settentrionali ha lesinato le precipitazioni, particolarmente abbondanti per il centro-sud che, in alcuni casi sono risultate alluvionali (vedi Toscana).
L'aumento della temperatura media è stata accompagnata dal moltiplicarsi di eventi estremi o manifestazioni violente come grandinate, trombe d'aria, precipitazioni brevi e intense, ondate di calore e tempeste di vento che hanno provocato vittime civili e danni sia nelle città come nelle campagne.

Dopo la lunga estate calda che aveva visto battere alcuni record storici di caldo con oltre 45°C e le temperature di Settembre e Ottobre ben oltre le medie del periodo, agli inizi di Novembre le acque superficiali dei nostri mari erano ancora piuttosto calde e hanno funzionato come un enorme serbatoio di energia per diversi sistemi perturbati. Infatti, nei primi giorni di Novembre, un'intensa perturbazione, associata ad profondo vortice ciclonico in arrivo dall'Atlantico, devastava la provincia di Pistoia in Toscana con allagamenti, danni ingenti e vittime civili.

Una breve carrellata sui singoli mesi permette di rilevare che Settembre iniziava all’insegna del tempo stabile e soleggiato, la classica "estate settembrina" con temperature ben al di sopra delle medie stagionali. Il giro di boa, verso un clima più consono per la stagione, si registrava nella seconda parte del mese con l'arrivo di correnti fresche atlantiche e le prime piogge autunnali.

Chiudeva il mese una rimonta anticiclonica che si sarebbe protratta per la prima metà di Ottobre all'insegna del tempo stabile e soleggiato e temperature ben oltre la media del periodo, una "ottobrata" che ricalcava quella dell'anno precedente. Nella seconda metà del mese si riapriva la porta atlantica e diverse perturbazioni assicuravano nuove piogge autunnali, anche se quantitativamente meno del solito.

Novembre si caratterizzava per un'estrema variabilità, con alternanza di sole e nuvole, poca pioggia, temperature superiori alla media nella prima metà mese e inferiori nella seconda parte del mese con numerose brinate, ma anche vari fenomeni di favonio.

La temperatura media stagionale di 14,39°C ha registrato un sensibile incremento (+1,23°C) rispetto alla media pluriennale, per l'incidenza di Ottobre (+2,49°C) e Settembre (+1,25°C), mentre Novembre andava in contro tendenza (-0,04°C). Particolarmente significativo l'incremento registrato a Ottobre, fenomeno che si inserisce con prepotenza nelle statistiche del NOAA (National Oceanic and Atmosferic Administration), nel cui rapporto si legge: "come si rileva da diversi anni, è confermato un incremento medio annuo della temperatura media del Pianeta, da quando hanno avuto inizio le rilevazioni, ovvero il 1880 e questo da imputare al crescente riscaldamento degli oceani".

Riscaldamento che, anche quest'anno, ha interessato tutti i mari, compreso il mar Mediterraneo (fino a 28/29°C la temperatura delle acque superficiali del mar Tirreno meridionale e mar Ionio), dovuto al crescente numero di incursioni dell'anticiclone nord-Africano. Fenomeno che accentua la crescente intensità e violenza dei fenomeni meteorologici che colpiscono periodicamente le nostra Penisola, dai nubifragi, alle intense raffiche di vento, alle trombe marine e violenti mareggiate.

Dal punto di vista precipitativo, solo Settembre ha assicurato il carico mensile, con un legero incremento (+20%), mentre Ottobre (-21%) e Novembre (-63%) hanno registrato un deficit; con riferimento a tutta la stagione autunnale si registra anche quest'anno un deficit pari a -24%.


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