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Statistiche meteorologiche 2023 : MAGGIO

Immagine satellitare che mostra la nuvolosità sulla Penisola
Il primo Maggio era caratterizzato da tempo instabile e piovoso. Infatti, masse d’aria umida raggiungevano la regione Padano-Alpina da Sud-ovest mantenendo il tempo perturbato.


Nei giorni seguenti, la bassa pressione presente sull'Italia si spostava gradualmente verso Est lasciando spazio ad un promontorio anticiclonico che assicurava sole e clima mite al Nord-ovest, ma il richiamo di correnti settentrionali, generava piogge alluvionali nelle province di Bologna e Ravenna.


Dalla cronaca: “Le piogge che tra il 2 e il 3 maggio hanno interessato l’Emilia-Romagna e in particolare le province di Bologna e Ravenna, che in alcune aree hanno superato i massimi storici di precipitazioni, hanno causato estesi allagamenti, oltre alla morte di due persone. In molti punti gli argini dei fiumi non hanno trattenuto l’acqua, provocando inondazioni di campi e strade. A monte delle zone in cui ci sono stati gli allagamenti  - diceva Luca Brocca, dirigente dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IRPI) - è piovuto molto, oltre 200 millimetri di pioggia nell’arco di un giorno e mezzo. Con questi quantitativi, c’è da aspettarsi problemi ovunque. La prima causa diretta delle alluvioni sono le piogge intense, la seconda è la secchezza del terreno causata dalla siccità (la siccità rende il suolo più rigido, al punto che la pioggia non si infiltra più facilmente) e la terza è lo stato dei corsi d’acqua e delle strutture che li circondano a partire dagli argini”. 

Immagine satellitare che mostra l'arrivo di una perturbazione Atlantica sulla Penisola
Nella giornata di sabato 6, l'anticiclone che dal Mediterraneo occidentale portava aria mite verso le Alpi si indeboliva e lasciava spazio all'arrivo di una perturbazione Atlantica che transitava tra domenica e lunedì sul N-Italia con tempo più instabile e qualche temporale, ma poca pioggia (1,6 mm/mq).


All’inizio della seconda settimana, seguiva un vortice depressionario che dalle Baleari raggiungeva il mar Tirreno con tempo perturbato al Centro-sud della Penisola.

Una nuova perturbazione Atlantica raggiungeva il Nord Italia nella serata di martedì 9 con la rotazione delle correnti in quota da SW. L’instabilità atmosferica assicurava le prime significative piogge primaverili, associate a temprali e grandinate (38,5 mm/mq il giorno 10).

La variabilità proseguiva anche nella seconda parte della settimana con masse d'aria umida e più fresca che scendevano dalle Isole Britanniche, alimentando un vortice depressionario sulla Francia.

A fenomeni localmente intensi, alternati a periodi asciutti e in parte soleggiati, si associava un significativo calo delle temperature (da una media di +3°C si passava ad una media di -3°C il giorno 10). 

A partire da domenica 14, si registrava la formazione di una profonda depressione sul Mediterraneo occidentale che richiamava, per gran parte della terza settimana, intense correnti sciroccali con forte maltempo che da Sud risaliva fino alle regioni di Nord-est. Nelle giornate del 16 e 17, i fenomeni che interessavano l’Emilia Romagna risultavano alluvionali. Da Bologna a Rimini e Ravenna, per oltre 40 Comuni interessati, si registravano 300 mm /mq in 48 ore, 23 fiumi esondati, campi e centri abitati allagati,  cittadine isolate e senza acqua potabile e corrente elettrica, 14 vittime civili, smottamenti e frane che stravolgevano la topografia del territorio.

Da giovedì 18, un nucleo di bassa pressione in evoluzione sulle Baleari convogliava masse d’aria umida verso la regione Padano-Alpina. Il tempo restava instabile per tutta la settimana, con precipitazioni a carattere di rovescio e fenomeni localmente di forte intensità, alternati a periodi asciutti. Le temperature non registravano variazioni, ma risultavano al di sotto delle medie stagionali.

Seguivano alcune giornate variabili con sole al mattino e temporali pomeridiani.

Cartina cromatica isobarica che visualizza l'anticiclone presente sulle Isole Britanniche
Tra mercoledì 23 e giovedì 24, la discesa di un nucleo di una goccia fredda in quota dalla Scandinavia verso le Alpi, accentuava l’instabilità e determinava intensi fenomeni temporaleschi, localmente grandinigeni.


Nei giorni seguenti si registrava un generale miglioramento con l’anticiclone nord Atlantico che si protendeva verso l’Europa centrale, ma il debole flusso di aria umida orientale verso la Pianura Padana, manteneva una leggera instabilità con tempo  in prevalenza soleggiato e caldo ma con tendenza a qualche temporale pomeridiano lungo la fascia Alpina  fino a fine mese-



Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959- 1983 n. eventi mese media dal 1980 diff.11
5 12 14 ... 42,6 ...% 151,7 182,2 177,5 9 6,4 +2,6
MAGGIO '23 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2022 al 31.05.2023 = -343,3 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
16,98 17,85 -0,87 14,98 29,3 26 34,4 2001 7,9 16 1,5 1991

CONSIDERAZIONI SULL’ANDAMENTO DELLA PRIMAVERA

La stagione primaverile 2023, ha manifestato la dinamicità delle stagioni di transizione, ma le prime precipitazioni significative sono arrivate solo a Maggio, con connotati tempestosi, grandinigeni o localmente alluvionali, come per la Romagna.

Marzo è risultato decisamente variabile con valori di temperature ben oltre la media e tre piccole fasi fresche (inizio, metà e fine mese). L'anticiclone di matrice Africana presente sul Mediterraneo è stato scalfito solo parzialmente dalle numerose perturbazioni Atlantiche, in movimento da ovest verso est. La temperatura media mensile è risultata superiore a quella pluriennale di +0,68°C, mentre le precipitazioni hanno registrato un notevole deficit, pari a -68%.

Aprile è risultato anch'esso variabile con valori di temperatura oltre la media e ben quattro fasi fresche. L'anticiclone di matrice nord Africana ha prevalso nell'ultima decade, mentre la prima e terza fase fredda sono riusultate piuttosto significative, tale da danneggiare la fioritura di molte piante. Diverse le perturbazioni Atlantiche che hanno attraversato o sfiorato la Penisola, ma i fenomeni piovosi sono stati esigui e di modesta entità. La temperatura media mensile è risultata inferiore a quella pluriennale di -0,55°C, mentre le precipitazioni hanno registrato un notevole deficit, pari a -63%.

Maggio è stato alquanto burrascoso. Infatti, dopo una settimana abbastanza stabile e con temperature al di sopra della media, ha registrato diverse fasi di instabilità con numerosi temporali e temperature al di sotto dei valori medi stagionali. Ha dominato la circolazione Atlantica e, in alcuni casi, si sono registrate discese fredde dal nord Europa. La temperatura media mensile è risultata inferiore a quella pluriennale di -0,87°C, mentre le precipitazioni hanno registrato un deficit, pari a -17%.

La temperatura media stagionale (13,16°C) è risultata leggermente inferiore a quella pluriennale (13,41°C), con una diminuzione di -0,25°C. Le precipitazioni hanno registrato un totale di 235,3 mm/mq con un deficit di -44% rispetto alla media pluriennale (418,9 mm/mq).


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