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Statistiche meteorologiche 2023 : GENNAIO

Cartina isobarica che mostra un fronte perturbato Atlantico che scorre a Nord delle Alpi
Il mese di Gennaio ereditava dal mese precedente il regime anticiclonico esteso dal Marocco all’Europa centrale, ma già dalle prime ore della giornata, una perturbazione Atlantica richiamava correnti umide in quota che raggiungevano l’arco Alpino con un po’ di pioggia e qualche fioco di neve.


 Deboli fenomeni si registravano anche nei due giorni seguenti, per il passaggio di altre perturbazioni, ma risultavano poco significativi per la stagione, già gravata dalla carenza pluviometrica dell’anno precedente.


 Nei giorni seguenti si registrava il rinforzo dell'alta pressione atlantica che determinava tempo stabile con prevalenza di sole sui rilievi, ma stagnazione di nebbie sulla pianura. Il clima risultava mite e le temperature restano al di sopra delle medie stagionali.





Cartina cromatica che mostra la discesa nel bacino del Mediterraneo di aria fredda dal N-Europa
Dopo alcuni giorni caratterizzati da stabilità anticiclonica, una vasta saccatura in avvicinamento dall'Atlantico, attivava correnti umide sud-occidentali verso la regione Alpina, associate a nuvolosità estesa e precipitazioni nella giornata di domenica 8.


La fase instabile era di breve durata. Infatti, tra lunedì e martedì, seguiva un rapido miglioramento per l’ingresso nella conca Padana di aria secca da Nord-ovest ed espansione di un promontorio anticiclonico sulla regione Alpina .


Dopo il passaggio di un’altra perturbazione nella giornata di mercoledì 11, per alcuni giorni  l'alta pressione riprendeva il dominio sul Mediterraneo.


Il giorno 15, una saccatura scendeva verso la Penisola Iberica e attivava correnti umide da Sud-ovest. Nei due giorni successivi, essa portava modesti fenomeni, come la spruzzata bianca a Varese e pochi centimetri di neve sulle Prealpi.

Dopo una breve pausa soleggiata, giovedì 19 transitava ancora una perturbazione, ma senza fenomeni. Ad essa seguivano intensi venti da N che persistevano per alcuni giorni con Favonio in area Pedemontana.

Il meteosat mostra il vortice ciclonico sul Mediterrano occidentale
Nell’ultima decade si assisteva al lento movimento verso Est di una saccatura depressionaria presente sull’Iberia. Col passare dei giorni, essa dava vita ad un vortice depressionario che si approfondiva in prossimità della Sardegna e generava un Medicane o ciclone Mediterraneo, responsabile di intensi fenomeni sulle regioni centrali (Marche in particolare).


Con lo spostamento verso Est del minimo depressionario, giungevano correnti fredde dai Balcani che facevano crollare le temperature (-5,4°C il 29 gennaio).

Sul finire del mese si riaffacciava sull’Europa occidentale l’anticiclone Atlantico che assicurava stabilità atmosferica e buon soleggiamento. I “giorni della merla” risultavano abbastanza miti per Favonio, ma con estese brinate notturne.




Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959 - 1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
11 10 10 ... 37,7 ...% 13,0 74,8 75,0 0,0 10,2 0
GENNAIO '23 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2022 al 31.01.2023 = -92,1 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
4,34 2,79 +1,55 1,8 15,0 10 24,4 2007 -5,4 29 -10,0 1993