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Statistiche meteorologiche 2023 : FEBBRAIO

Cartina cromatica che mostra il primo nucleo freddo del mese in arrivo dal N-Europa
Nella prima settimana di Febbraio persisteva un regime anticiclonico. Infatti, l’anticiclone Atlantico si allungava verso le Isole Britanniche e sospingeva correnti settentrionali secche verso le Alpi. Queste si intensificavano nel primo fine settimana (4/5) e favorivano un clima insolitamente mite per la stagione sulle regioni settentrionali, con un rialzo termico per Favonio, mentre sui versanti settentrionali della fascia alpina si registrava nuvolosità, a tratti più compatta, con qualche fioco di neve.


Con l’inizio della prima settimana, andava approfondendosi una saccatura sull’Europa orientale.  Le correnti che dai settori settentrionali raggiungevano la regina Padano Alpina, scorrendo tra l’anticiclone sull’Europa centrale e la depressione sull’Europa orientale, diventavano continentali. Giungeva sull’Italia una massa d’aria fredda e umida che portavano una diminuzione delle temperature e nevischio fino a bassa quota bassa quota.

Nei giorni successivi, si formava una depressione sul mar Tirreno settentrionale che, traghettando dall’Emilia alla Sicilia, imbiancava tutta l’Italia centro meridionale, con accumuli nevosi significativi lungo tutto l’Appennino. Restavano a secco le regioni settentrionali.

Cartina cromatica che mostra il campo anticiclonico che raggiunge da Ovest Sud-ovest la Penisola
Mentre la depressione scorreva verso sud, l’anticiclone atlantico si allungava verso la Penisola assicurando bel tempo e un progressivo rialzo delle temperature massime, a partire dalla regioni settentrionali, mentre le minime restavano sotto zero con brinate notturne.

Durante il secondo fine settimana, deboli perturbazioni da NW attraversavano il campo di alte pressioni ma portavano solo passaggi nuvolosi.

Nei giorni successivi  il campo barico si consolidava per la risalita verso nord dell’anticiclone N-Africano. Le giornate erano ben soleggiate e asciutte (Piogge significative mancavano ormai dal 9 gennaio).  Le temperature massime e le medie giornaliere superavano di gran lunga quelle del periodo. Si percepiva un primo “tepore primaverile”, mentre la forsizia si ricopriva di fiori. 

Dopo  la domenica 19, deboli perturbazioni provenienti da NW interessavano marginalmente con passaggi nuvolosi, mentre aumentavano le condizioni favorevoli all'accumulo di inquinanti al suolo.
A partire da mercoledì 22 si registrava un indebolimento dell’anticiclone con afflusso di correnti più umide, pilotate da una depressione sull’Iberia, che portavano maggiore nuvolosità e qualche precipitazione di modesta entità.

Immagine Meteosat che mostra il vortice presente sul Mediterraneo occidentale
Nel corso dell’ultimo weekend, un fronte freddo associato ad una bassa pressione sulla Russia attraversava le Alpi, seguito dal rientro da Est di masse d'aria fredda, ritorno di condizioni invernali e i neve a bassa quota.



Nei giorni seguenti, la circolazione depressionaria si approfondiva e cominciava un lungo percorso verso est interessando le Baleari, la Sardegna e la Corsica, la fascia Tirrenica e poi la Sicilia, con fenomeni localmente intensi.




Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959-1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
16 6 6 ... 43,5 ...% 2,4 70,0 89,0 0,0 3,2 0
FEBBRAIO '23 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2022 al 28.02.2023 = -159,7 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959-1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
5,29 4,69 +0,60 3,50 20,7 4
23,2 2012 -7,3 10 -13,8 2012

Con Febbraio si chiude la stagione invernale 2023. Sia per l'incremento della temperatura media che per la carenza delle precipitazioni, si pone sulla scia di quelle precedenti.

Dicembre ha registrato due successive irruzioni fredde che consentivano al “generale inverno” di imporre la stagione invernale. Le due fasi instabili assicuravano un po’ di pioggia al piano e le prime nevicate sull’arco Alpino e Appennino centro-settentrionale. La seconda parte del mese risultava stabile e soleggiata per l’azione dell’anticiclone Atlantico supportato da quello N-Africano. Le perturbazioni atlantiche si dissolvevano nel campo anticiclonico. Natale e S. Silvestro insolitamente miti. La temperatura media ha superato di +0,92°C quella pluriennale, ma le precipitazioni hanno registrato una carenza pari a -37%.

Gennaio ha registrato una piccola fase instabile nei primi giorni del mese a cui è seguita una variabilità che trovava solo nel giorno 9 una precipitazione significativa (5,8 mm/mq). Per gran parte del mese si alternano fasi stabili a passaggi nuvolosi, ma senza precipitazioni, almeno per il N-ovest della Penisola. La fase fredda della terza decade riporta le temperature minime nei valori medi del periodo e fenomeni nevosi al centro-sud. La temperatura media risultava di +1,53°C superiore a quella pluriennale, ma le precipitazioni erano per lo più assenti (-83%) .

Febbraio registrava due irruzioni fredde da Nord-Est nella prima decade. La prima portava nevicate abbondanti al centro-sud della Penisola, mentre la seconda assicurava abbondanti piogge alle due Isole maggiori e fascia Tirrenica. Escluse le regioni settentrionali, ormai a secco da mesi (livello del fiume Po : -3,2 m sotto lo zero idrometrico e grandi Laghi alla soglia di magra). Un dominio anticiclonico, prima Azzorriano e poi N-Africano caratterizzava gran parte del mese. La temperatura media risultava di +0,60°C superiore a quella pluriennale, ma le precipitazioni erano per lo più assenti (-97%).

A conclusione di una stagione piuttosto anomala, la temperatura media stagionale è risultata di +1,02°C superiore a quella pluriennale, mentre le precipitazioni hanno registrato un deficit dell'70% rispetto alle medie del periodo. Nessun fenomeno nevoso, molte brinate e fenomeni di inversione termica con accumulo di inquinanti nei bassi strati dell'atmosfera.