All’inizio di Dicembre, correnti da Est raggiungevano la regione Padano-Alpina scorrendo sul fianco orientale dell’anticiclone presente sull’Europa centrale. Essa alimentavano la bassa pressione presente con minimo sul Golfo di Biscaglia che richiamava aria umida dai quadranti meridionali con la formazione di corpi nuvolosi e deboli precipitazioni nel corso del primo fine settimana.
Seguiva una breve fase di stabilità atmosferica con rialzo termico, ma contenuto nei valori medi stagionali.
Poco prima dell’Immacolata si registrava una nuova incursione di aria fredda dal N-Europa a cui seguiva l’azione di un’estesa area di bassa pressione con minimo sul Mare del Nord. Questa faceva affluire sull’Italia aria umida e instabile con peggioramento delle condizioni meteorologiche. La presenza di aria fredda nei bassi strati, consentiva in una prima fase alle precipitazioni di giungere in forma nevosa fino a quote medio-basse, ma il limite neve aumentava progressivamente nel corso della giornata di venerdì 9.
Nel corso del secondo weekend la perturbazione si spostava verso l'Adriatico e l'Italia meridionale e da domenica 11 richiamava aria più secca, ma di origine polare.
Ne conseguiva un miglioramento nei primi giorni della settimana successiva, ma con un marcato calo delle temperature.
Subito dopo S. Lucia, si riattivavano le correnti sudoccidentali più umide che determinavano una fase di maggiore instabilità. Infatti, nella giornata del 15, correnti da SW raggiungevano le nostre regioni spinte dall’estesa area di bassa pressione con minimo sulle Isole Scandinave. Giungeva sulla Penisola una perturbazione atlantica che assicurava piogge in pianura e nevicate su Alpi e fascia Pedemontana.
La fase perturbata si esauriva nel giro di 48 ore. Nei giorni seguenti, il rialzo della pressione atmosferica sull’Europa centrale, portava sulla Pianura Padana, aria meno umida, ma ancora piuttosto fredda da Est con formazione di nuvolosità stratificata nel fine settimana.
Nei giorni seguenti si espandeva sulla Penisola e verso l’Europa centrale, un’estesa area anticiclonica Atlantica con afflusso di aria molto mite in quota e formazione di nubi nei bassi strati.
Dopo il passaggio di una debole perturbazione nel giorno 22, ma senza precipitazioni, la fase stabile anticiclonica proseguiva fino al giorno di Natale con giornate asciutte e soleggiate.
Nei giorni seguenti l’area anticiclonica si consolidava per l’espansione verso nord dell’anticiclone N-Africano. Il clima risultava insolitamente mite per la stagione con temperature al di sopra delle medie del periodo, mentre la stagnazione atmosferica portava alla formazione di nubi e nebbie nei bassi strati della pianura.
Alcune perturbazioni atlantiche giungevano tra il 28 e il 29, ma scorrevano lungo la barriera Alpina.
Il mese si chiudeva all’insegna della stabilità atmosferica con l’anticiclone che dal Mediterraneo si spingeva fino al N-Italia e assicurava clima mite per la stagione, ma persistevano nebbie o nubi basse sulla pianura fino a Capodanno.
NUVOLOSITÀ | INSOLAZIONE in % | PIOGGIA in mm/mq | NEVE | ||||||||
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gg. sereni | gg. variabili | gg. coperti | media mese | media dal 1991 | diff. | mm mese | media dal 1984 | media 1959 - 1983 | cm mese | media dal 1980 | gg. con neve |
10 | 11 | 10 | ... | 34,2 | ...% | 52,4 | 82,7 | 82,2 | 0,0 | 6,6 | 0 |
DICEMBRE '22 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2022 al 31.12.2023 = -30,3 mm/mq | |||||||||||
TEMPERATURA in °C | |||||||||||
media mese | media dal 1987 | diff. | media 1959 - 1986 | max mese | g.no | max storica | anno | min mese | g.no | min. storica | anno |
4,26 | 3,34 | +0,92 | 2,7 | 14,2 | 27 | 19,0 | 2016 | -6,4 | 12 | -11,2 | 2009 |