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Statistiche meteorologiche 2015 : DICEMBRE '14

cartina cromatica delle temperature: evidente la goccia fredda presente sulla Penisola
Nel corso della prima settimana di Dicembre '14 il clima conservava i connotati della stagione autunnale con qualche grado di temperatura superiore alla media del periodo.


Infatti, come nel mese precedente, una nuova saccatura atlantica scendeva sulla Penisola Iberica con la formazione di profonda un’area depressionaria. Nei giorni seguenti raggiungeva la nostra Penisola, ove stazionava fino al suo completo colmamento.

In tale contesto, il vortice depressionario richiamava correnti sciroccali da sud-ovest che interessavano tutta la fascia tirrenica con fenomeni localmente intensi (come gli allagamenti nella Capitale) e le regioni settentrionali, con una costante copertura stratificata che non lasciava filtrare nessun raggio di sole.

cartina cromatica che mostra la prima irruzione di aria fredda invenale
Con la fine della prima settimana si esauriva l’azione umida atlantica e iniziavano a farsi strada le correnti fredde settentrionali che si addossavano all’arco alpino. Nel giorno dell’Immacolata un primo nucleo freddo scavalcava le Alpi, producendo effetti variabili da zona a zona: nevicate nelle vallate confinanti fino a 500 m di quota, venti secchi da nord sulla Pianura Padana, aumento della nuvolosità sulle regioni centrali, in particolare nelle zone interne, e ampie schiarite al sud. Nel giorno seguente, si attivava una circolazione depressionaria a carattere freddo al centro-sud con instabilità diffusa, rovesci e temporali sulle zone di pianura e prima neve sull’Appennino oltre gli 800 m di quota, mentre ampie schiarite interessavano le altre regioni. Le temperature registravano una generale diminuzione tornando prossime ai valori stagionali.

La fase fredda risultava piuttosto veloce e con effetti del tutto limitati a poche regioni; infatti, nel secondo weekend del mese tornava di scena l’Atlantico con le sue correnti umide e temperate e le temperature restavano costantemente superiori alle medie stagionali. Una debole perturbazione atlantica giungeva dalla Spagna e una nuvolosità compatta e stratificata ricopriva le regioni settentrionali, ma i fenomeni risultavano di debole intensità e a carattere sparso.

Nel corso della terza settimana si formava un’area depressionario sul mar Tirreno che accentuava la risalita di correnti meridionali e generava instabilità diffusa su Liguria, Toscana, Lazio, Sardegna e Campania con fenomeni localmente intensi.

cartina cromatica che mostra l'espansione verso ovest dell'anticiclone delle Azzorre

L’attesa spasmodica di freddo e di nevicate anche al piano veniva ben presto azzerata. Infatti, con l’approssimarsi del terzo weekend l’anticiclone delle Azzorre estendeva un promontorio verso il Mediterraneo e l’Italia.

S ole e temperature superiori alle medie del periodo si registravano in tutte le regioni, tornavano prepotentemente le nebbie al nord (associate spesso a fenomeni di inversione termica con accumuli di inquinanti al suolo), mentre una nuvolosità stratificata percorreva periodicamente la fascia alpina (frange di perturbazioni che attraversavano da ovest ad est l’Europa settentrionale).


Il Natale 2014 non aveva niente di bianco, (poca la neve anche in montagna! complice il fenomeno dell’inversione termica delle ultime due settimane); al contrario, un bel sole e temperature ben oltre le medie del periodo assicuravano una giornata luminosa e gradevole. Unico neo, non per la stagione, erano le nebbie e le brinate mattutine.

cartina cromatica che mostra il flusso freddo verso le regioni centro-meridionali.
Ma il “generale inverno” era in agguato, Infatti, nel corso della notte un nucleo di aria artica raggiungeva l’arco alpino e nel giorno di S. Stefano irrompeva sulla Pianura Padana. I fenomeni nevosi interessavano i versanti esteri, mentre sottovento si registravano fenomeni di foehn. 

Al primo nucleo, ne seguiva uno più consistente, appena 48 ore dopo, che portava alla formazione di una circolazione depressionaria fredda sul mar Tirreno.

Nel suo lento scorrere verso sud-est,  il vortice veniva alimentato da correnti fredde orientali e dava luogo a copiose nevicate lungo la fascia adriatica, Appennino centro-meridionale, diverse aree della Sardegna e gran parte della Sicilia (come non accadeva da decenni).

Le temperature registravano una generale diminuzione.  

Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959 - 1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
10 10 11 30,0 33,9 -3,9% 75,6 87,4 82,2 0 6,8 1
DICEMBRE '14 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2014 al 31.12.2014 = -11,8 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
5,90 3,08 +2,82 2,7 14,8 6 18,8 1991 -6,0 31 -11,2 2009