Nei primi giorni di Dicembre si riteneva possibile l'avvio della stagione invernale col ritorno della neve in montagna, ma le previsioni andavano deluse, così come quelle avanzate per il ponte dell'Immacolata; infatti, le prime correnti fredde, che scendevano di latitudine, a seguito del rallentamento del vortice polare, scavalcavano l'arco alpino senza significativi fenomeni (3/12) o passavano a ridosso dello stesso, dirette verso i Balcani .
La Penisola era interessata da tese correnti nord occidentali favorevoli ad instabilità sulle Alpi, con deboli nevicate lungo le zone di confine, e regioni centro meridionali, mentre la Pianura Padana era spazzata da venti di Foehn.
Dopo il passaggio dei fronti perturbati si consolidava il dominio anticiclonico con ritorno a condizioni di stabilità atmosferica, soleggiamento, temperature oltre la media del periodo, fenomeni nebbiosi e accumulo di inquinanti nelle aree urbane per assenza di ventilazione.
Da venerdì 16 dicembre giungevano sulla Penisola e bacino del Mediterraneo correnti fredde di origine artica (precedute da un nuovo fronte che assicurava abbondanti nevicate in Francia, Svizzera e Germania), pilotate da una profonda depressione nord Atlantica.
L'irruzione fredda innescava una fase di maltempo al centro sud ed in modo minore al nord, con nevicate a bassa quota su Romagna e Appennino centro meridionale.
La nuova fase avviava la "stagione invernale"; infatti si registrava un deciso crollo delle temperature che rientravano nelle medie del periodo.
Nei giorni seguenti, intensi venti settentrionali spazzavano la Penisola con nevicate a quote collinari al centro sud, mentre al nord si assisteva ad un miglioramento per via dell'espansione verso est dell'anticiclone delle Azzorre: un vero "scontro tra TITANI" - diceva qualcuno – "tra le masse d’aria fredda in arrivo dal nord Europa e la figura anticiclonica delle Azzorre".
Nei giorni seguenti, l'anticiclone delle Azzorre riconquistava il bacino del Mediterraneo e si tornava a condizioni di stabilità con temperature gradevoli.
Tale situazione restava invariata nel corso dell'ultima decade; infatti, se si esclude una modesta irruzione fredda a cavallo delle due festività di fine anno (con fenomeni sparsi al centro sud), sia il Natale che la giornata di S. Silvestro erano caratterizzate da cielo sereno e temperature superiori alla media del periodo.
NUVOLOSITÀ | INSOLAZIONE in % | PIOGGIA in mm/mq | NEVE in cm | ||||||||
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gg. sereni | gg. variabili | gg. coperti | media mese | media dal 1991 | diff. | mm mese | media dal 1984 | media 1959 - 1983 | cm mese | media dal 1980 | diff. |
15 | 11 | 5 | 37,8 | 32,9 | +4,9% | 3,9 | 85,7 | 82,2 | 0 | 6,9 | -6,9 |
DICEMBRE '11 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2011 al 31.12.2011 = -81,8 mm/mq | |||||||||||
TEMPERATURA in °C | |||||||||||
media mese | media dal 1984 | diff. | max mese | g.no | max storica | anno | min mese | g.no | min. storica | anno | |
4,15 | 3,23 | +0,92 | 17,0 | 8 | 18,8 | 1991 | -5,0 | 19 | -11,2 | 2009 |