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Statistiche meteorologiche 2008 : MAGGIO

cartina isobarica europea

Il ponte del primo Maggio risentiva della debole fase di instabilità che aveva chiuso il mese precedente, ma già dal giorno seguente si assisteva al propagarsi verso nord di un promontorio anticiclonico di origine atlantico e nord africano. Il campo anticiclonico si irrobustiva nei giorni seguenti e assicurava tempo stabile e soleggiato e temperature gradevoli che nei giorni seguenti superavano la media del periodo.






cartina cromatica che evidenzia l'espansione di un'area anticiclonicaOrmai stiano entrando nel vivo della nuova stagione - diceva il meteorologo - Il mese di maggio, stando alle statistiche, dovrebbe portarci belle giornate e temperature in aumento; insomma, chiari segnali dell'estate che avanza. Per ora siamo in linea con la tradizione, ma la porta atlantica si è chiusa e questo non depone a favore del ritorno delle piogge sulla nostra Penisola, anzi la situazione inizia a diventare allarmante per diverse regioni”.

Con la stessa attenzione, però, occorre sottolineare come l'anticiclone Africano non abbia ancora la forza per soffiare i suoi torridi respiri in direzione delle nostre regioni, quindi non dobbiamo aspettarci ondate di caldo anomale per il momento.
A mio parere anche nel prossimo trimestre potremmo assistere ad un bis della scorsa estate, ovvero fasi fresche ed instabili favorite da discese di aria fredda da nord, ed altrettanti fasi calde per l'espandersi dell'anticiclone sub tropicale
”.

Sul finire della prima decade si registravano deboli infiltrazioni di aria fresca settentrionale convogliata verso le regioni orientali e del medio e basso adriatico da una depressione in evoluzione tra la Penisola Ellenica e il mar Nero.
Tale configurazione favoriva instabilità pomeridiana sulle Alpi, al nord est, Appennino e versante adriatico, segnatamente Abruzzo e Molise, e localmente anche sulla pianura Padana centro occidentale.

fronte perturbato sulla Pianura Padana
mappa delle precipitazioni sul nord ItaliaCon l'inizio della seconda decade si riapriva la porta atlantica e iniziava una decisa fase di maltempo per le regioni settentrionali; infatti, il graduale avvicinamento di una depressione Iberica, attivava un flusso umido sud-occidentale, che inizialmente dava una copertura nuvolosa generalizzata su Sardegna, regioni occidentali e litorale tirrenico, ma, successivamente, favoriva una nuvolosita compatta accompagnata da rovesci e temporali su gran parte del centro – nord (98 mm/mq il picco sulla nostra zona il giorno 17) e un calo generalizzato (fino a –3,5°C rispetto alla media) delle temperature.

Seguiva la formazione di un centro depressionario sull'Italia centrale che per diversi giorni era responsabile di nuvolosità sparsa e precipitazioni anche a carattere temporalesco che interessavano gran parte del centro–nord, specie nelle ore pomeridiane e serali.

area ciclonica sul Golfo di GenovaCol colmamento dell'area depressionaria, agli inizi della terza decade, si registravano ampie schiarite che facevano assaporare il sole di maggio, il mese che dovrebbe chiudere la primavera e dare avvio alla stagione estiva, risultato invece, insolitamente grigio e con temperature di diversi gradi inferiori alla media.

L'attesa fase di variabilità durava appena 24 ore; infatti, una nuova depressione sulla penisola Iberica, richiamava correnti umide da sud-ovest e condizionava il tempo dei giorni seguenti con piogge diffuse e persistenti sulle regioni nord occidentali.

cartina cromatica che evidenzia un'area ciclonica e l'espansione verso nord dell'anticiclone Africanomappa delle precipitazioni sulle regioni di nord-ovestCon l'inizio dell'ultima settimana del mese si assisteva ad un deciso miglioramento, ma non per tutti; infatti l'anticiclone nord Africano richiamato oltre i confini naturali da una profonda depressione sul Golfo di Biscaglia, apportava giornate estive su tutto il centro–sud con temperature fino a 35°C, mentre il nord–ovest, a seguito del lento spostamento verso sud-est dell’area ciclonica, risentiva pesantemente delle correnti umide risalenti da Mediterraneo.

Esse attivavano un intenso fronte perturbato all’origine di rovesci, violenti temporali e piogge torrenziali su Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia occidentale. Nella giornata del 29 maggio in Val Pellice (Piemonte), si registravano 127 mm/mq in solo sei ore, con conseguente esondazione di fiumi e torrenti della zona e una grossa frana che causava ingenti danni ad alcuni centri abitati e 4 vittime tra la popolazione civile.

Il Piemonte – diceva E. Buonaguidi - è situato in una posizione particolare; infatti, quando i venti di scirocco sono particolarmente intensi, tale regione subisce un peggioramento molto intenso favorito dall'effetto stau, con precipitazioni abbondanti ed insistenti per parecchi giorni”.


Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 diff. n. eventi mese media dal 1980 diff.
10 8 13 34,6 44,0 -9,4% 329,6 186,7 +77% 5 5,4 -0,4
MAGGIO '08 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2007 al 30.05.2008 = +198,5 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1984 diff. max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
17,91 17,59 +0,32 27,8 27 34,4 2001 6,2 2 -0,2 1984


ANDAMENTO DELLA PRIMAVERA

Nel bilancio della stagione primaverile si osserva che Marzo ha vissuto due fasi ben distinte, la prima con temperature ben oltre la media, una fase che lasciava intravedere un periodo siccitoso con tutte le conseguenze del caso; poi, con sorpresa generale, lo spostamento dell'alta pressione verso nord ha permesso l'arrivo di intense correnti fredde con conseguente fase di maltempo, proprio in coincidenza delle festività di Pasqua: neve sulle Alpi ed abbondanti piogge su gran parte della Penisola.
Con l'arrivo di Aprile e, in misura più accentuata in Maggio, le grandi depressioni atlantiche si sono posizionate tra la Francia e la Penisola Iberica, con conseguente richiamo di correnti umide da sud sulle nostre regioni centro settentrionali; in seno a tali correnti si è mosso verso est un treno di perturbazioni cariche di umidità, i cui effetti sono ancora tangibili. "La primavera è la stagione regina per tale clima – diceva il meteorologo E. Buonaguidi - quindi, si può affermare che la stagione ha seguito il suo iter nella forma più normale possibile".


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